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Mongolia, nei deserti di Gengis Khan

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Mongolia, nei deserti di Gengis Khan

  • – di Arianna Garavaglia
Il Gobi si estende tra Cina e Mongolia (foto archivio Kel12)
Il Gobi si estende tra Cina e Mongolia (foto archivio Kel12)

Sono le olimpiadi della Mongolia. La festa di Naadam, che si tiene ogni anno dall'11 al 13 luglio in diverse località, richiama sportivi da tutto il paese che per tre giorni si sfidano nelle tre discipline nazionali mongole: la lotta libera, la corsa a cavallo e il tiro con l'arco.
Il festival è una celebrazione della cultura nomade mongola e rievoca le gesta di Gengis Khan, sorta di padre della patria e icona nazionale.
Il festival di Naadam è legato anche alle tradizioni nomadi della popolazione, alla sua cultura orale e alle arti. Durante il festival viene cantato il canto tradizione chiamato Khöömei accompagnato dal suono del violino e dalla danza tipica chiamata Bie biyelgee.
Solo la lotta è riservata agli uomini mentre alle altre sfide sportive partecipano anche donne e bambini a cavallo. Lo spirito sportivo è molto sentito e chi vince guadagna un enorme prestigio.

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Sono diversi i tour operator che organizzano viaggi in Mongolia anche in coincidenza con il festival. Kel12 e i Viaggi di Maurizio Levi propongono tour in partenza dall'Italia in luglio con tappa a Karakorum, antica capitale mongola, o a Ulan Bator per assistere ai giochi.
Un'occasione per scoprire quest'immenso paese che rimanda ai viaggi di Marco Polo e alle gesta di Gengis Khan. Una terra scarsamente abitata coperta di grandi foreste di larici, dalle steppe e dai deserti.
Un viaggio affascinate in un paese ancora al di fuori degli itinerari turistici in cui ci si muove on the road, in fuoristrada, e si dorme nelle yurte.

Ulan Bator, il monastero del Buddha gigante
I viaggi partono dalla capitale Ulan Bator. Oltre ai musei tappa fondamentale è il monastero di Gandan, il più grande monastero del paese costruito nell'Ottocento dove oggi risiedono 500 monaci. Il nome "Gandan" significa "luogo immenso della gioia completa", ed è un centro religioso molto importante. Qui si trova anche una gigantesca statua di Buddha di 26 metri con inserti d'oro.

Lasciata alle spalle la capitale si parte verso la zona di Khogno Khan, picco roccioso che emerge inserito in un parco punteggiato da rovine di antichi monasteri che risalgono al Seicento.
Si prosegue per la valle del fiume Orkhon. Il paesaggio è caratterizzato da canyon e gole strettissime, boschi e cascate. Quest'area, per la sua bellezza, è patrimonio Unesco.
Qui si trova anche la città Karakorum, antica capitale e meta importante sulle vie carovaniere, fondata da Gengis Khan nel 1220. Nei pressi della città si trova il monastero di
Erdene Zuu, circondato da possenti mura interrotte da 108 bianche "suburga" (stupa), tante quanti sono i grani del rosario buddista. All'interno delle mura si trovano diversi edifici religiosi, come templi dalle pareti affrescate, statue, stupa e ruote di preghiera.
Il monastero, costruito nel 1586 e circondato da mura di 400 m di lunghezza, ed è uno dei rari monasteri antichi conservati.

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