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Sostenibilità, un impegno concreto per 4 Pmi su 10

Cresce l’interesse sui temi ESG da parte delle piccole e medie imprese: un fattore importante per l’attenzione al territorio e alle comunità ma anche un vantaggio competitivo.

Non solo marketing ma azioni concrete. La sostenibilità per le PMI italiane è sempre più un obiettivo e un valore. Non è un caso che ben il 38% delle PMI abbia già compiuto passi concreti in campo ESG, muovendosi in diverse direzioni: il 33% sulla sostenibilità ambientale, il 25% puntando su quella sociale, mentre ben il 42% attivandosi su entrambi i fronti. Questo il principale risultato che emerge dal Market Watch PMI realizzato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis in collaborazione con Format Research, una survey che ha coinvolto 502 piccole e medie imprese nel periodo compreso tra maggio e giugno. La ricerca ha messo in luce l’attenzione ai temi della sostenibilità da parte di queste realtà produttive: se infatti sono 4 su 10 quelle che investono, la quota cresce a 7 su 10 se si considerano quelle che la ritengono un elemento importante.

Ma quali sono i driver dell’investimento sostenibile?
Per il 74% degli imprenditori si tratta di una forma di responsabilità nei confronti del territorio e della comunità ma c’è anche un 16% di Pmi che ascrive la sostenibilità nel novero degli elementi fondamentali per la competitività.

«Seguire il trend di minor impatto ambientale comporta un reale vantaggio competitivo, è la maggior sensibilità del consumatore che ormai spinge la produzione verso soluzioni sostenibili», spiega Giulia Mariani HR Manager di Coronet, realtà lombarda impegnata nella produzione di tessuti tecnici sintetici per i settori della moda e dell’automotive che, dal 2013, si è focalizzata sulle tematiche ambientali cogliendo in anticipo, rispetto alle altre imprese del settore, l’evoluzione del mercato. «In questo momento» aggiunge Mariani «l’azienda vive una fase di grande crescita con un fatturato in aumento del 47% rispetto a quello del 2020, già rimasto stabile sui livelli dell’anno precedente. Un risultato dovuto soprattutto alla creazione di materiali sostenibili con una soluzione basata sul mais in sostituzione delle resine plastiche, individuata internamente da un’unità di Ricerca e Sviluppo che conta ben dieci risorse. Questa innovazione ha anche consentito a Coronet di posizionarsi sull’alto di gamma»

Ma quali sono le iniziative che le piccole e medie imprese sviluppano per rendere sostenibile sotto il profilo ambientale la propria attività?
Le aziende mettono in campo spesso più azioni contemporaneamente. Le prime tre, per frequenza di utilizzo, sono il risparmio energetico (82% delle imprese), riducendo così i consumi e, di conseguenza, anche i costi; la gestione del ciclo dei rifiuti (78%); la riduzione del ricorso ad agenti chimici inquinanti (68%). L’uso di materiali innovativi e a basso impatto ambientale (24%) rappresenta, invece, la principale direzione di investimento per le società che hanno pianificato un intervento futuro in ottica ambientale. Seguono l’utilizzo di risorse rinnovabili (20% delle Pmi) e la riduzione degli imballaggi (18%).

Bene evidenziare che quello relativo alla sostenibilità non è un fattore che si esaurisce all’interno della singola impresa, ma è anzi un elemento rispetto al quale si ragiona sempre di più in termini di ecosistema. Proprio agendo in un’ottica di filiera, il 49% delle Pmi che investe in questa direzione si occupa anche della sicurezza dei processi e degli ambienti di lavoro dei propri fornitori. Il 33% ne verifica l’impatto ambientale e il 28% si interessa anche delle loro politiche del lavoro. Per quanto importante, questa spinta verso la sostenibilità non è esente da difficoltà. Il 44% delle aziende ha infatti segnalato una problematica legata all’aumento dei costi. «Indubbiamente c’è un impatto sull’Ebitda, almeno nell’immediato», spiega Marco Massenzi, Ceo di Teleconsys Spa, azienda che si occupa di soluzioni tecnologiche d’avanguardia. «Questo ostacolo», prosegue, «è stato superato al nostro interno facendo sì che gli interventi fossero graduali, creando consapevolezza rispetto alla loro importanza e sviluppando un’organizzazione aziendale dedicata».

L’attenzione alla sostenibilità da parte di Teleconsys non passa solo attraverso le tematiche ambientali, infatti Marco Massenzi racconta che «Noi contribuiamo a una community che sostiene le piccole imprese innovative, secondo il modello startup lean, e anche collaboriamo con le università nella revisione dei loro percorsi Stem. L’attenzione al nostro territorio ci ha spinto a lavorare con le istituzioni, nello specifico la Regione Lazio, per l’elaborazione di un modello 3D che consente il monitoraggio e favorisce la tutela dei beni culturali». Ciò che manca è però una «soluzione strutturale». In altre parole, conclude Massenzi, «gli investimenti che un’azienda fa in sostenibilità meriterebbero di essere adeguatamente valorizzati dal mercato, soprattutto per realtà come Teleconsys per cui l’attenzione alle ricadute ambientali è un valore che si traduce in integrità, pari opportunità, impatto sul territorio e formazione, anche attraverso la collaborazione con le università».


Il report

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WP_BancaIfis_07-Luglio2021

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