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ONE MOMENT CAN CHANGE THE GAME

L’IMPRENDITORIALITÀ AL FEMMINILE IN ITALIA

Continua a crescere il numero di imprese femminili: nel 2018 erano 6mila in più rispetto all’anno precedente e confrontando il dato con il valore di cinque anni fa sono aumentate del 2,7%. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Unioncamere, che ha censito in Italia più di un milione e 300mila aziende con a capo una donna, rappresentando circa un quarto del totale.

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L’incremento nel valore assoluto è anche frutto della componente straniera: sono state infatti ben 4mila le nuove aziende condotte da imprenditrici non italiane, il cui totale ha raggiunto la cifra complessiva di 145mila. Nel Lazio (+1.900 unità) si è avuto l’aumento più significativo mentre è nel centro-sud dove in genere il peso delle donne imprenditrici si fa sentire maggiormente.
Le imprese a conduzione femminile generano un’occupazione di 3 milioni di posti di lavoro, per un valore aggiunto prodotto di 350 miliardi di euro, per due terzi provenienti dai servizi. Una buona notizia che denota il consolidarsi delle tendenze in atto viene dall’imprenditoria giovanile: quelle guidate da una donna under 35 incidono di più rispetto a quelle maschili nel totale dell’economia italiana, il 12,4% contro l’8,4%. In questo quadro i settori a maggior presenza femminile sono quello dell’ospitalità (alberghi e ristoranti) e quello agricolo.

Uno dei problemi principali riscontrati dalle donne imprenditrici è l’accesso al credito, come emerge in una indagine di Cna: il 56% delle donne intervistate di un campione di popolazione ha sostenuto che a parità di altre condizioni, un uomo è avvantaggiato nelle relazioni con la banca.
L’imprenditorialità è una delle chiavi fondamentali per l’empowerment femminile: più donne protagoniste nell’economia contribuiscono in modo determinante alla consapevolezza della piena parità tra i generi. È un fattore economico ma manche culturale, che passa attraverso i modelli positivi e i casi di successo testimoniati dai numeri sempre crescenti.
Visa, sponsor del campionato del mondo di calcio femminile che si è tenuto in Francia dal 7 giugno al 7 luglio, è accanto a tutte le donne che vogliono competere. E chi fa impresa sa di poter contare su soluzioni a misura di ciascuna azienda.

La finanza personale e le donne

 

LA FINANZA PERSONALE E LE DONNE: IMPARARE DA UNA “FEARLESS GIRL”

Nel 2018 uno studio di PIMCO ha reso noto che negli Stati Uniti per la prima volta le donne hanno superato gli uomini nella gestione della finanza personale, arrivando a controllare il 51% della ricchezza privata. Nello stesso anno uno studio McKinsey fa emergere che le donne americane costituiscono il 47% della forza lavoro e sono responsabili dell'avvio del 41% di nuove imprese.

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Le strade per l’empowerment femminile

 

LE STRADE PER L’EMPOWERMENT FEMMINILE

Nel 1946 Simone De Beauvoir scriveva: “Donne non si nasce, si diventa”. In questa frase è riassunto il senso di ciò che si intende per empowerment femminile. Nascere donna significa essere inquadrate in dei presupposti culturali di cui è necessario liberarsi per raggiungere un livello più profondo di consapevolezza, partecipazione, condivisione delle responsabilità.

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Il calcio femminile, una leva per la crescita sociale

 

IL CALCIO FEMMINILE, UNA LEVA PER LA CRESCITA SOCIALE

Negli Stati Uniti già dagli anni Settanta si è scoperta la connessione tra l’attività fisica e il benessere psicologico. Secondo la comunità medica internazionale, praticare sport agisce positivamente sull’umore, rilassando e riducendo gli stati d’ansia. Da una parte perchè, ad esempio, focalizzarsi su un obiettivo e una prestazione di tipo fisica, ha un potere distraente maggiore rispetto ad altre modalità di tipo più intellettuale.

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