La Lettonia è una delle tre Repubbliche b altiche che si affacciano sulla costa orientale del Mar Baltico, insieme alla Lituania e all’Estonia. A seguito del conseguimento dell’indipendenza dall’Urss, ottenuta in via definitiva il 21 agosto 1991, il Paese ha avviato il percorso di integrazione europea, che lo ha condotto all’ingresso nell’Ue il 1° maggio del 2004 e nella zona euro il 1° gennaio del 2014.
Sempre nel 2004, la Lettonia ha aderito all’Alleanza atlantica e fa parte della Wto dal febbraio del 1999. Lo scorso 2 giugno, inoltre, il primo ministro lettone ha sottoscritto l’accordo di adesione all’Ocse (in attesa di ratifica) . Da ultimo, merita notare come la Lettonia disponga di un network di 57 convenzioni contro la doppia imposizione (tra le quali anche quella con l’Italia) e, inoltre, che ha siglato l’accordo “FATCA” con gli Stati Uniti d’America e ha aderito al progetto BEPS del Ocse/G-20.
Il Paese, pur essendo relativamente piccolo e poco popolato (circa 2 milioni di abitanti), si trova in una posizione geografica di crocevia tra le economie dell’Europa occidentale e quelle dell’Europa orientale, posizione che ne ha consentito lo sviluppo nel settore terziario e in particolare nei servizi logistici e del traffico di transito. Risulta essere molto sviluppato anche il settore IT, tanto che il Paese è tra i primi per cablatura ottica e velocità di internet (fonte: Rapporto congiunto Ambasciate/Consolati/ENIT 2016).
L’attrattività fiscale: corporate tax al 15%:
Il Paese risulta particolarmente attraente anche da un punto di vista fiscale.
Per quanto riguarda, in particolare, le società di capitali deve osservarsi che le AS e le SIA – corrispondenti rispettivamente alle Spa e Srl. italiane – subiscono un’imposizione sul reddito delle società relativamente bassa, con un’aliquota pari al 15 per cento e con la possibilità di riportare in avanti le perdite fiscali in maniera illimitata. Il sistema tributario lettone prevede, inoltre, un sistema di tassazione semplificato per le stabili organizzazioni di soggetti esteri che operano nel Paese per un periodo non superiore ai 12 mesi; tali entità possono optare, difatti, per una tassazione basata sull’applicazione di un’aliquota del 20 per cento sul fatturato. La disciplina afferente all’imposta sulle società prevede, peraltro, delle specifiche norme antiabuso, quali le disposizioni sul transfer pricing (allineato alle linea guida Ocse), e una norma che limita la deducibilità degli interessi passivi (“thin-capitalization rule”). Il sistema non prevede, invece, una norma generale antiabuso e una disposizione sulle società controllate estere (“CFC”).
La disciplina fiscale locale esclude, peraltro, l’applicazione di ritenute in caso di corresponsione di dividendi, interessi e royalties a soggetti esteri, fatta eccezione per il caso di soggetti residenti in Stati considerati a fiscalità privilegiata.
Successivamente all’entrata nell’Unione Europea, il Paese ha adottato le direttive comunitarie in materia di imposizione diretta (e.g. le direttive “Madre-Figlia”; “Interessi e Royalties”; “Fusioni”), nonché la direttiva Iva e il sistema comunitario doganale. Con specifico riferimento all’Iva, merita evidenziare inoltre come l’aliquota standard sia del 21 per cento, con riduzioni al 12 per cento o esenzioni per talune tipologie di beni e servizi.
Gli incentivi
Gli aspetti più interessanti del sistema fiscale lettone riguardano, tuttavia, gli incentivi fiscali per le imprese.
Per i soggetti che effettuano investimenti di ammontare maggiore ai dieci milioni di Euro nel settore manifatturiero, dell’IT, delle telecomunicazioni e della logistica, è previsto il riconoscimento di un credito d’imposta pari al 25%, fino alla soglia di 50 milioni di Euro, e del 15%, per la quota parte fino a 100 milioni. Tali investimenti devono essere volti alla creazione di nuove attività o all’ammodernamento e allo sviluppo di attività già esistenti.
A far data dal 1° luglio 2014 è operante uno specifico incentivo per le società che svolgono attività di ricerca e sviluppo, per cui è riconosciuta una deduzione maggiorata dal reddito d’impresa pari al 300% dei costi sostenuti per il personale direttamente coinvolto in attività di R&D e per i servizi di R&D prestati da istituzioni scientifiche riconosciute e laboratori accreditati nell’ambito Ue e del Sistema Economico Europeo.
Zone speciali e porti
Da ultimo giova evidenziare che in Lettonia vi sono due zone economiche speciali (il porto di Liepaja dintorni e la zona di Rezekne) e due “free port” (il porto libero di Riga e quello di Ventspills). I soggetti che operano in tali aree beneficiano di una riduzione dell’imposta sul reddito delle società pari all’80 per cento.