Quando i dirigenti fanno flop. Da Ballmer all'ad di Blackberry, i cinque peggiori ad del 2013
Se il timone regge, l'azienda regge. Ma se il timone crolla, o sbaglia direzione... La Bbc ha stilato una classifica dei cinque "worst Ceo" del 2013: i peggiori amministratori delegati dell'anno. I criteri? Ribassi nelle performance, poca visione d'insieme, voragini nei conti e nell'amministrazione. Dal contestatissimo erede di Gates Steve Ballmer al paperone brasiliano Eike Batista, ecco i super dirigenti che hanno fatto peggio
di Alberto Magnani
1. I cinque peggiori Ceo del 2013 / Eike Batista
(Afp)
Mercedes parcheggiata in soggiorno, una moglie con trascorsi da playmate e corona di "donna del millennio", copertina fissa sui tabloid brasiliani. Con i suoi 22,5 miliardi di dollari di patrimonio, Eike Batista era l'uomo più ricco del Brasile e il paperone numero sette (7) nella ben più ambita classifica Forbes. Era, appunto. Nel giro di un anno, la fortuna costruita con investimenti nelle miniere d'oro è crollata fino a 676 milioni di dollari. Non proprio noccioline, ma niente a che vedere con il super impero della Ebx: il gruppo fondato e diretto da Battista, dove x si accoppia a qualsiasi sigla come "speranza di moltiplicazione degli utili".
Cosa si è inceppato, nella macchina dell'imprenditore che si sognava "più ricco del mondo"? Batista, inesperto del settore, ha investito più del dovuto in un giacimento petrolifero a largo della costa del Brasile. Secondo le sue stime, le trivellazioni affidate alla sua creatura nel ramo energetico Ogx Petroleum avrebbero dovuto fruttare 15 milioni di barili. Non si è andati oltre i 5. Batista, sommerso da un debito di quasi 3,5 miliardi di dollari, è a tu per tu con la bancarotta. E la sua posizione nell'amatissimo raking Forbes è scivolata al gradino numero 100...
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