Da Barcellona a Torino, le città europee dove gli "scambi" di cittadini sono una risorsa
Nei giorni in cui la Svizzera chiude le frontiere, uno studio sulla libera circolazione rivela che i cittadini Ue che si trasferiscono in altri Paesi dell'Unione sono una grande risorsa per colmare le lacune del mercato del lavoro, far crescere nuovi settori e controbilanciare l'invecchiamento demografico
di Irene Giuntella
4. Libera circolazione nell'Ue / Lille
Corbis
Nel dopoguerra, per contribuire alle opere di ricostruzione in Francia, italiani e portoghesi emigrarono a Lille. Questo fa di Lille una città in controtendenza rispetto alle altre città europee. Qui i cittadini immigrati Ue che superano i cinquantacinque anni di età sono in maggioranza; la loro origine è prevalentemente portoghese (30%), belga (25,8%) e italiana (15,1%) . L'impatto sull'assistenza sociale è rilevante, in particolare per la spesa pensionistica. Le recenti ondate migratorie Ue sono caratterizzate da un livello di istruzione più elevato rispetto alle migrazioni passate.
Numerosi i cittadini belgi che attraversano le frontiere tutti i giorni per lavorare, ma sempre in numero minore rispetto ai francesi che si recano in Belgio. Il contributo più importante è nei settori delle costruzioni e dell'industria. In genere i portoghesi, gli italiani e gli spagnoli ricoprono lavori meno qualificati rispetto ai tedeschi e belgi. Non esiste alcun piano per l'integrazione e l'inclusione dei migranti e non c'è alcun ufficio comunale dedicato.
La comunità locale ha, però, un atteggiamento inclusivo verso i cittadini di altri stati membri e la città è caratterizzata da un forte dinamismo interculturale attraverso associazioni e una grande partecipazione alla vita politica anche da parte dei migranti Ue e la cooperazione con i belgi per la creazione di iniziative comuni. Sono proprio i belgi gli unici tra i cittadini europei a scegliere ancora Lille come possibile meta e per questo molte tra le iniziative di inclusione sono indirizzate prevalentemente a loro: l'EuresChannel per favorire l'attraversamento delle frontiere e un accordo di cooperazione tra la cittadina francese e le altre città belghe confinanti. L'Università, invece, rimane ancora un polo di attrazione per studenti europei e del resto del mondo.
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