Fuga dall'Italia: otto italiani che hanno scelto l'estero (e che ce l'hanno fatta)
Un biglietto solo andata per trasferirsi a vivere all'estero: è quanto sognano molti italiani, e hanno sognato in passato, per cambiare vita e cercare fortuna. Ecco otto storie di italiani che ce l'hanno fatta a cambiare vita e realizzare il proprio sogno: da Praga all'Australia, da New York a Copenhagen.
di Paola Dezza
2. Otto italiani che hanno scelto l'estero / Copenhagen scommette sull'impresa privata

Davide ha fatto un lungo percorso, da Lavarone, in Trentino, a Dublino prima e in Danimarca poi. Qui lavora come Project Manager, organizza meeting, incentives ed eventi per compagnie che vanno a Copenhagen.
"Nel 2003 ho avuto una grande occasione, di quelle che ti cambiano la vita – dice Davide -. Dopo soli pochi mesi mi ero reso conto che vivere e lavorare all'estero era ben più facile di quanto avessi immaginato. Decisi in seguito di cambiare città, così mi trasferii a Copenhagen. Vivo qui da dieci anni. Certo il primo periodo è fatto di sacrifici e devi essere pronto ad accettare i lavori più umili. Molte cose sono cambiate da quando vivo qui. Nel 2009 la crisi si fece sentire e tantissimi persero il posto di lavoro. Da un paio di anni l'economia si sta riprendendo ma lavoriamo tutti molto di più e in generale gli stipendi sono più bassi. Apprezzo moltissimo il rapporto che esiste tra i cittadini e lo Stato, cosa che non è in Italia. I danesi si sentono parte integrante dello Stato. Un altro esempio è il sistema fiscale: in Danimarca il sistema è molto rigido ma allo stesso tempo molto semplice. Ogni residente sul territorio danese ha il suo numero fiscale privato che permette tutte le operazioni grazie a un sistema di identificazione online. Se ad esempio volessi aprire un'attività e la mia partita Iva, non devo far altro che utilizzare questo sistema, e prima di fine anno, visitare il sito dell'Agenzia delle Entrate danese dove dichiaro quanto penso di guadagnare l'anno successivo e il corrispondente ammontare delle tasse: in tempo reale, ottengo il calcolo di quanto dovrò versare mensilmente. A fine anno quando so quanto fatturato e quante spese ho sostenuto, aggiorno i dati e nel caso avessi versato più del dovuto ricevo un bonifico o un assegno entro il mese successivo. L'aliquota per le aziende in Danimarca si aggira intorno al 25%. Come conseguenza moltissimi cittadini, soprattutto giovani, riescono a diventare imprenditori. Anche chi prende il sussidio di disoccupazione può aprire una partita Iva, iniziare a lavorare decurtando le ore utilizzate per il lavoro dal sussidio. Il costo del mattone qui ha avvertito fortemente il colpo della crisi del 2009 e si sta ancora riprendendo. Per fare la spesa di per una famiglia con due adulti e due bambini per tutta la settimana ci vogliono circa 1.500 corone (200 euro). Quanto si guadagna? Una posizione media può andare tra le 16.000 alle 23.000 corone (2.140-3.000 euro) nette al mese per le 12 mensilità".
©RIPRODUZIONE RISERVATA