Lavoro: l'Abc degli interventi del governo, stop alla «Fornero»
Dai dieci miliardi ai lavoratori dipendenti sotto i 25 mila euro al contenuto del decreto legge n. 34 (in vigore dal 21 marzo) che rivede le regole in tema di lavoro per contratti a termine e apprendistato. Ecco la ricetta Renzi
di Nicoletta Cottone
4. Abc interventi governo Renzi / Lavoro, razionalizzazione degli incentivi all'assunzione
La delega al Governo è finalizzata a garantire la fruizione dei servizi essenziali in materia di politica attiva del lavoro su tutto il territorio nazionale. Si vuole: razionalizzare gli incentivi all'assunzione già esistenti, da collegare alle caratteristiche osservabili per le quali l'analisi statistica evidenzi una minore probabilità di trovare occupazione; razionalizzare gli incentivi per l'autoimpiego e l'autoimprenditorialità; istituire un'Agenzia nazionale per l'impiego per la gestione integrata delle politiche attive e passive del lavoro, partecipata da Stato, Regioni e Province autonome e vigilata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. All'agenzia sarebbero attribuiti compiti gestionali in materia di servizi per l'impiego, politiche attive e ASpI e vedrebbe il coinvolgimento delle parti sociali nella definizione delle linee di indirizzo generali. Si prevedono meccanismi di raccordo tra l'Agenzia e l'Inps, sia a livello centrale che a livello territoriale, così come meccanismi di raccordo tra l'Agenzia e gli enti che, a livello centrale e territoriale, esercitano competenze in materia di incentivi all'autoimpiego e all'autoimprenditorialità; razionalizzare gli enti e le strutture, anche all'interno del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che operano in materia di ammortizzatori sociali, politiche attive e servizi per l'impiego allo scopo di evitare sovrapposizioni e garantire l'invarianza di spesa; rafforzare e valorizzare l'integrazione pubblico/privato per migliorare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro; mantenere il capo al ministero del Lavoro il ruolo per la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni che debbono essere garantite su tutto il territorio nazionale; mantenere in capo alle Regioni e Province autonome le competenze in materia di programmazione delle politiche attive del lavoro; favorire il coinvolgimento attivo del soggetto che cerca lavoro; valorizzare il sistema informativo per la gestione del mercato del lavoro e il monitoraggio delle prestazioni erogate. La misura è contenuta nel ddl lavoro.
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