Il Governatore Zhou Xiaochuan spiega i perché della scelta
Il laconico comunicato della Banca centrale cinese che allarga del 2% la banda di oscillazione del renminbi contro il dollaro è corredato da cinque domande alle quali risponde lo stesso Governatore Zhou Xiaochuan. Pubblicate sul sito della Pboc, queste domande anticipano i possibili effetti concreti e le reazioni inevitabili che questa decisione potrà avere già da lunedì prossimo, data di entrata in vigore del provvedimento, ma anche dell'apertura dei mercati finanziari. Il Governatore, come si noterà, usa l'estintore: la decisione, a suo avviso, comporta dei rischi che, secondo la Banca centrale, sono di portata limitata. Insomma, la situazione è sotto controllo.
di Rita Fatiguso
3. Questa decisione implicherà una svalutazione della moneta di Pechino?

L'allargamento della banda di oscillazione va in una doppia direzione. Non c'è correlazione tra allargamento della banda e svalutazione del renminbi. Il tasso di cambio del renminbi dipende principalmente dalla bilancia dei pagamenti e dalle condizioni della domanda. Nel 2013 il trade surplus rispetto al Pil è stato ridotto del 2,1%, i pagamenti internazionali si sono rivelati equilibrati, i rischio di un apprezzamento eccessivo non esiste. Nel frattempo siamo in presenza di rischi finanziari controllabili, ampie riserve monetarie in divisa estera, una forte capacità manageriale di gestire rischi esterni; tutto ciò non rappresenta una premessa per la svalutazione del renminbi. Apprezzamento o deprezzamento del renmibi nel breve termine non rappresentano un trend: il trend va considerato nel medio e lungo termine. In questo contesto, data la sufficiente flessibilità, la volatilità sarà la norma. I mercati dovranno prenderne atto. Nel caso in cui si dovessero verificare movimenti anomali, la Banca centrale cinese adotterà le misure necessarie a garantire una fluttuazione normale del tasso di cambio del renminbi.
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