Su 73 colloqui telefonici raccolti dalla Guardia di Finanza nell'ambito del processo per la scalata Antonveneta e Unipol a Bnl nel luglio 2005 è caduto il segreto istruttorio. Oggi nel palazzo di Giustizia di Milano i legali degli 84 imputati hanno potuto prendere visione delle copie cartacee delle telefonate dopo il deposito da parte del Gip Clementina Forleo.
I colloqui sono intercorsi tra Consorte, Ricucci, Fiorani e Rosati con sei parlamentari: i ds D'Alema, Fassino e Latorre, i forzisti Grillo e Comincioli e il non meglio identificato Cicu.
Il segretario Ds chiede istruzioni
Il 5 luglio 2005 Piero Fassino parla con Consorte, e gli spiega che l'allora numero uno di Bnl, Luigi Abete, vuole vederlo per parlargli. Ecco un brano della telefonata:
- Fassino: Gli... gli altri cosa fa? Perchè mi ha chiamato Abete.
- Consorte: sì
- Fassino: chiedendomi di vederci, non mi ha spiegato, cioè voglio parlarti, parlarti a voce, a voce, viene tra un po'.
- Consorte: uhm.
- Fassino: su quel fronte lì cosa succede?
- Consorte: mah, guarda, su quel fronte lì... eh noi con.. però tu... ma questa... eh... non gliela devi dire a lui...
- Fassino: ma io non gli dico niente, voglio sapere, voglio solo avere elementi utili per il colloquio.
- Consorte: no, no, no. No, no. Ti sto infatti...
- Fassino: sto abbottonatissimo.
- Consorte: eh. No, ma ti dico anche quello che puoi dire e non dire, solo questo.
- Fassino: ecco meglio così. Dimmi tu.
- Consorte: noi, sostanzialmente con gli spagnoli un accordo l'abbiamo raggiunto.
- Fassino: sì.
- Consorte: anzi, non sostanzialmente ma di fatto proprio, concreto. Uhm! Naturalmente ci siamo riservati di sentire i nostri organi.
La telefonata proseguirebbe su argomenti personali per poi riprendere:
- Fassino: ma sarebbe un accordo che si configurerebbe come?
- Consorte: l'accordo si configura che noi aderiamo alla loro ops...
- Fassino: eh.
- Consorte: loro ci danno il controllo di Bnl Vita.
La conversazione poco più sotto proseguirebbe:
- Fassino: vi passano a voi le quote di Bnl Vita?
- Consorte: sì.
Dopo ancora qualche battuta, la telefonata andrebbe avanti così:
- Consorte: sì, sì e soprattutto ci danno tutti gli assets, quindi otto miliardi di euro che Bnl Vita gestisce, cioè tutta l'azienda proprio, praticamente no? Poi ci danno un altro
oggetto...
- Fassino: ehm.
- Consorte: che però non si può dire oggi.
Ancora più avanti la telefonata proseguirebbe:
- Consorte: e poi d'altra parte il vero problema è che noi non riusciamo a chiudere l'accordo con Caltagirone, questo è il problema vero.
- Fassino: qual è il problema?
- Consorte: fa richieste assurde.
D'Alema a Consorte: facci sognare
Il 7 luglio del 2005 Massimo D'Alema interviene in una telefonata tra Nicola La Torre e Gianni Consorte. Consorte spiega a D'Alema che riusciranno ad avere circa il 70% di Bnl:
- D'Alema: va bene. Vai avanti vai!
- Consorte: Massimo noi ce la mettiamo tutta.
- D'Alema: facci sognare. Vai!
- Consorte: anche perchè se ce la facciamo abbiamo recuperato un pezzo di storia, Massimo. Perchè la Bnl era nata come banca per il mondo cooperativo.
- D'Alema: e si chiama del Lavoro, quindi possiamo dimenticare?
- Consorte: esatto. È da fare uno sforzo mostruoso ma vale la pena a un anno dalle elezioni.
- D'Alema: va bene, vai!
D'Alema: stai attento alle comunicazioni
«Dobbiamo vederci personalmente, stai attento alle comunicazioni». E' questo il contenuto di una telefonata del 14 luglio 2005 tra Massimo D'Alema e Gianni
Consorte. Si tratta di una delle 73 telefonate di cui alcuni dei legali degli 84 indagati dell'inchiesta milanese su Antonveneta e su altre scalate come Bnl stanno prendendo visione al settimo piano del Palazzo di Giustizia dopo il deposito da parte del Gip
Clementina Forleo.
Il 14 luglio del 2005 D'Alema è a un convegno su Amendola in compagnia di Stefanini della Lega delle cooperative e appunto avverte Consorte della necessità di vedersi
di persona. D'Alema dice a Consorte di mettersi d'accordo con Nicola Latorre. Nella telefonata successiva viene raggiunto l'accordo tra Consorte e Latorre di vedersi a cena la domenica seguente a casa di Latorre.
Consorte a Fassino: «Abbiamo il 51% di Unipol
«Abbiamo il 51,8% di Bnl e nell'operazione ho coinvolto 4 banche cooperative che fanno capo a Stefanini». Sono le parole che in una telefonata del 17 luglio del 2005 l'allora numero uno di Unipol Gianni Consorte disse a Piero Fassino, segretario dei Ds
Ricucci a Latorre: datemi una tessera
Il 18 luglio 2005 Stefano Ricucci parla al telefono con Nicola Latorre:
- Latorre: Stefano!
- Ricucci: eccolo! Il compagno Ricucci all'appello!
- Latorre: (ride)
- Ricucci: ormai questa mattina a Consorte glielo ho detto: "datemi una tessera perchè io non gliela faccio piu", eh!
- Latorre: ormai sei diventato un pericolo sovversivo.
- Ricucci: e sì, eh!
- Latorre: un pericolo sovversivo, rosso oltretutto.
- Ricucci: c'è anche il bollino stamattina!
- Latorre: sì.
- Ricucci: ho preso da Unipol io tutto... Ho preso, tutto a posto, abbiamo fatto tutte le operazioni con Unipol quindi...
- Latorre: sì sì.
- Ricucci: non ti posso dire niente, eh!
Latorre nel concludere la telefonata esorterebbe Ricucci a incontrarsi:
- Latorre: sì, sì, sì. No, ci do... non possiamo, dobbiamo parlarci un po'.
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