L'intelligence statunitense non esclude che la Corea del Nord possa procedere, nel week-end, a un test nucleare, nonostante il Consiglio di Sicurezza dell'Onu abbia ieri raccomandato alle autorità di Pyongyang di rinunciare al loro progetto. Con una dichiarazione adottata all'unanimità, il Consiglio di Sicurezza ha invitato la Corea del nord a tornare immediatamente ai negoziati a sei (le due Coree, Stati Uniti, Giappone, Cina e Russia) abbandonati nel novembre scorso, e ha affermato che un esperimento nucleare da parte della Corea del Nord comprometterebbe la pace e la sicurezza internazionali. La dichiarazione del Consiglio, affidata alla presidenza di turno, giapponese, evoca non meglio precisate iniziative dell'organo esecutivo delle nazioni Unite, se Pyongyang ignorerà gli appelli e gli inviti della comunità internazionale.

Intanto il Giappone e la Corea del sud hanno espresso il proprio compiacimento per la dichiarazione dell'Onu che mette in guardia la Corea del Nord dal compiere un test nucleare assicurando che in caso di test saranno prese «misure gravi». Il ministro degli esteri giapponese Taro Aso ha detto che «il Giappone accoglie favorevolmente la dichiarazione del presidente del Consiglio di sicurezza che esprime una profonda inquietudine» di fronte alla minaccia espressa martedì scorso da Pyongyang di effettuare un esperimento nucleare. «Sulla base delle dichiarazioni dell'Onu - ha detto ancora il ministro - Il Giappone chiede alla Corea di non procedere all'esperimento nucleare». «Se la Corea andrà avanti, nonostante la preoccupazione espressa congiuntamente dalla comunità internazionale - ha concluso il ministro - il Giappone ritiene che il Consiglio di sicurezza dovrebbe adottare rapidamente una risoluzione
che comprenda misure severe». Stessa posizione è stata espressa dalla Corea del sud: «Appoggiamo e accogliamo con favore la dichiarazione del Consiglio di sicurezza
del 6 ottobre», si legge in un comunicato del ministero degli esteri di Seul. «Vogliamo ancora una volta far comprendere - prosegue il testo - che la Corea del nord sarà considerata interamente responsabile di tutte le conseguenze se effettuerà un test nucleare nonostante la posizione chiara internazionale e gli sforzi messi in atto dalla Corea del sud e dagli altri paesi coinvolti». Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha adottato ieri una dichiarazione non vincolante che sottolinea che «se la Corea del nord ignorerà gli appelli della comunità internazionale il consiglio di sicurezza agirà in conformità con le sue responsabilità sulla base della Carta delle Nazioni Unite».
Il testo, frutto di un compromesso tra gli Stati Uniti, fautori di una posizione più dura, e la Cina, alleata di Pyongyang, esige che la Corea del nord «rinunci a compiere» il test e «si astenga da ogni atto che possa aggravare la tensione». La dichiarazione, formulata dal Giappone, esige anche che il regime comunista «torni immediatamente e senza condizioni preliminari al tavolo del negoziato a sei» (Stati Uniti, le due Coree, la Cina, il Giappone e la Russia), La Corea del nord ha lasciato i negoziati nel novembre 2005 per protestare contro sanzioni bancarie americane.

 

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