È arrivato in Francia ieri mattina, poco prima delle 8, per essere nuovamente processato. Il generale Manuel Noriega, 76 anni, ex dittatore di Panama, eccentrico, doppiogiochista e sanguinario, dovrà rispondere dell'accusa di riciclaggio, reato per cui la giustizia francese l'aveva condannato in contumacia a una pena di dieci anni. Il mandato di estradizione dagli Stati Uniti è stato firmato dal segretario di Stato Hillary Clinton, e notificato alle autorità di Parigi una quindicina di giorni fa.

Nel 1999 il tribunale di Parigi aveva riconosciuto Noriega e sua moglie Felicidad colpevoli di aver riciclato svariati milioni di dollari per conto del cartello colombiano dei narcotrafficanti di Medellin attraverso la Bank of Credit and Commerce International (BCCI). Secondo l'accusa il generale e i suoi complici avrebbero aperto una ventina di conti bancari a Parigi presso istituti di credito francesi e internazionali, ma la difesa aveva sempre sostenuto che il denaro proveniva dal suo patrimonio personale e dai compensi ricevuti dalla Cia, con la quale aveva a lungo collaborato.

L'ex dittatore è comparso davanti al tribunale della libertà che ha esaminato le richieste della difesa, secondo la quale la giustizia francese non avrebbe diritto di processarlo perché il reato contestato sarebbe caduto in prescrizione e perché gli andrebbe riconosciuto il rango di capo di stato (lo fu dal 1981 al 1989 e l'accusa di riciclaggio in Francia risale al 1988-1989) e di prigioniero di guerra. Richieste respinte al mittente dopo circa un'ora di udienza dal giudice Jean-Michel Maton, che ha evocato «la ventina di tonnellate di coca legate al cartello di Medellin», definendole come «fatti che nulla hanno a che vedere con la funzione di capo di stato». Per Noriega è dunque scattata la custodia cautelare in attesa del processo.

A lungo alleato degli Stati Uniti, soprattutto durante il periodo della guerra fredda, il dittatore era progressivamente caduto in disgrazia a causa dei suoi legami sempre più stretti ed evidenti con i narcotrafficanti dell'America Latina. Fu deposto nel 1989 in seguito all'intervento americano durante l'amministrazione di George Bush senior. Negli Stati Uniti è stato condannato a 40 anni di carcere poi ridotti a 17 per buona condotta, a Panama dovrebbe scontare 60 anni per le morti e le sparizioni dei suoi oppositori. In Francia, forse prima che il mondo raggiungesse la piena consapevolezza sulla natura dell'uomo, godeva di buoni rapporti nelle alte sfere politiche. La sua fama già allora controversa non impedì al Quai d'Orsay di nominarlo comandante della Legion d'Onore nel 1987. Era in buona compagnia poiché quasi dieci anni prima analogo riconoscimento era toccato al conducator Nicolae Ceausescu.

 

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