Stare alla larga dalla borsa di Atene. Questo il messaggio dei gestori di fondi comuni. Troppa volatilità. E soprattutto tanta difficoltà nel prevedere i riflessi delle misure draconiane che il governo greco dovrà adottare per bloccare la speculazione. I tagli ai redditi e alle pensioni, spiegano gli strategist, faranno bene al deficit ma ridurranno la capacità di consumo della popolazione. Da qui un più che probabile effetto a catena sulle aziende e sulle banche che le finanziano: una profonda recessione con conseguenze negative per la piazza finanziaria ellenica.

«Nel breve, sul listino ateniese vi può essere soltanto un attività di trading», spiega Andrea Puccini, gestore di Fideuram Investimenti. «Nel medio periodo credo vi siano maggiori opportunità sulle borse di altri paesi. Per quanto ci riguarda, al momento, siamo assenti dalla Grecia».

La borsa ellenica, da inizio anno, ha perso oltre il 22% contro una certa stabilità dell'indice DJ Eurostoxx 600, uno dei più importanti indici azionari europei. Il listino ateniese è composto, tra l'altro, in gran parte da banche: «È il settore maggiormente penalizzato da questa crisi economica», afferma Patrizio Pazzaglia, direttore finanza in Italia di Bank Insinger De Beaufort. «Hanno in pancia asset finanziari e impieghi verso le aziende. Da qui la forte penalizzazione da parte del mercato».

Gli investitori istituzionali sono spaventati non soltanto dallo stop ai consumi da parte dei greci ma anche dalle difficoltà del governo Papandreou nell'applicare i provvedimenti richiesti da Unione europea e Fondo monetario internazionale. La riprova sono gli scioperi e i cortei di questi giorni. «I 110 miliardi di aiuti per la Grecia sono una cifra enorme – aggiunge Puccini – ma ci sono seri dubbi sul fatto che l'esecutivo ateniese possa mettere in atto le misure richieste dall'Ue e dall'Fmi».

Viene fatto notare, però, che l'Irlanda, con finanze in condizioni simili a quelle greche, è riuscita a contrastare la speculazione grazie a decisioni immediate tali da ridurre la spesa pubblica. Lo shock è stato in gran parte superato da Dublino. Per Atene, invece, i tempi di reazione sono stati decisamente più lunghi anche a causa delle incertezze della Germania.

Sul fronte rischi e opportunità, nel breve i titoli bancari e ciclici saranno i settori più penalizzati del listino ateniese. Lo stesso discorso vale per i materiali di base. Chi cerca qualche opportunità sulla borsa ellenica, potrebbe monitorare le azioni del comparto telecomunicazioni e assistenza sanitaria. «Tlc e assistenza sono i settori più difensivi in questo momento della piazza finanziaria greca – conferma Pazzaglia –. Per quanto riguarda le telecomunicazioni c'è da tenere d'occhio il titolo Ote».

Un altro settore anticiclico è inoltre quello delle scommesse: tra l'altro uno dei colossi in questo campo a livello europeo è proprio la greca Intralot quotata sulla borsa ateniese, ricorda il gestore di Insinger. «Resta il fatto che la piazza greca in questo momento è molto volatile e troppo rischiosa per i piccoli risparmiatori», tiene a sottolineare Pazzaglia.

Tanti i pericoli, dunque, su un listino azionario che è meglio lasciare agli investitori professionali, i gestori in particolare, i quali riescono maggiormente a diversificare gli asset dei propri fondi. Una situazione economica, quella ellenica, talmente difficile da decodificare che perfino il governo di Atene ha deciso di chiamare un consulente finanziario al suo capezzale: è la banca d'affari Lazard che – come riferiamo a pagina 4 – aiuterà l'esecutivo Papandreou a muoversi tra i meandri della finanza.

Vitaliano D'Angerio
 

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