«Il panico? Non ragiona. Altrimenti, che panico è? Non c'è ragione al mondo per prendersela con il Portogallo e invece i titoli portoghesi sono stati presi nuovamente di mira. Panico. Ma il mercato è sottile, illiquido, pochi scambi e tanti rumours anche sui prossimi declassamenti di Spagna e Portogallo. Ma dopo l'annuncio di aiuti da 110 miliardi per la Grecia, questo crollo è strano e quando i primi prestiti saranno versati nelle casse di Atene, il mercato si calmerà». Così David Keeble, global head of interest rate strategy del Crédit Agricole, ha risposto ieri alla più semplice delle domande: perché i titoli di Stato dell'eurozona periferica sono crollati nonostante 15 paesi dell'eurogruppo abbiano dichiarato al mondo intero che ripagheranno i debiti della Grecia per tre anni?

A questo stesso interrogativo, un'altra opinione, diametralmente opposta: «È ovvio, il crollo è dovuto: l'Europa ha fatto un passo avanti e due indietro. Tutto questo apparato non è credibile perché è la Grecia che deve risolvere i suoi problemi. Il piano di aiuti non ci consegnerà nel 2012 un paese solvibile, con conti pubblici sostenibili», ha dichiarato al Sole 24 Ore Chiaran O'Hagan di Société Générale. «La Francia ha fatto capire che tre anni di aiuti non basteranno, dovranno estendersi a cinque. Insomma, basta con questo falso senso di sicurezza: tutti i paesi dell'eurozona sono messi male, Germania compresa. E non rifugiamoci dietro i soliti alibi, scarsa liquidità, minacce sui rating: il mercato affonda sui fondamentali».

Il mercato è sicuramente spaccato a metà come una mela, tra chi vede nero e nerissimo e chi intravede una luce in fondo a un lungo tunnel. Le vendite sono prevalse ieri sugli acquisti, perché fino al 17 maggio vale la regola «vedere per credere» sul piano di sostegno alla Grecia. Fino a quando la prima tranche di prestiti da eurozona e Fmi non avrà raggiunto le casse dello Stato greco, il mercato non si darà pace. Pagate le cedole sui bond greci il 18 maggio, rimborsati i bond in scadenza il 19 maggio per la Grecia e il 20 maggio per il Portogallo, la tensione potrebbe placarsi.

Inutile dire che sulla griglia dell'alta tensione finiranno tutte le aste di titoli di Stato in euro fino al 17 maggio: una decina per un importo complessivo tra 40 e 50 miliardi. Dai paesi "core" a quelli periferici, dai T-bill a breve scadenza ai bond a lunga scadenza, tutte le emissioni saranno passate ai raggi-X. «Il nuovo focus è adesso sul rischio-fallimento delle aste», ha sintetizzato Sian Harvinder di Rbs. «La domanda domestica sosterrà le aste in Spagna e Portogallo. Ma anche per i paesi "core" come la Francia, un'asta che non avrà esito stellare sarà punita dal mercato». In maggio Unicredit prevede in Eurolandia aste a medio-lungo termine tra 70 e 80 miliardi contro soli 15 miliardi di bond in scadenza: l'Irlanda attenderà tempi migliori (può permetterselo essendo al 60% del programma di raccolta 2010) e salterà gli appuntamenti di maggio.

I trader soppeseranno per le aste la tenuta del bid-to-cover ratio: il rapporto tra i titoli in offerta e quelli richiesti. Tanto più le aste si avvicineranno alla parità, 1 a 1, e tanto più il mercato entrerà in fibrillazione temendo la mancata copertura degli importi in emissione. Ma basta anche un lieve peggioramento di questo ratio rispetto all'asta precedente per dare segnali negativi. Un altro elemento di valutazione è il rendimento dei titoli assegnati: un equilibrio difficilissimo per gli emittenti-Tesoro, perché se il tasso è generoso rispetto ai rendimenti sul secondario, lo Stato si svende e non va bene. Se il tasso è tirato, la domanda si raffredda: e anche questo non va bene.

Su cosa scommette ora il mercato? In attesa di un nuovo ruolo della Bce, aspetta di sentire il tintinnìo dei miliardi in soccorso alla Grecia. Ma in questa manciata di giorni, oltre agli adempimenti legislativi e parlamentari, l'Eurogruppo deve sciogliere parecchi nodi: come calcolare l'importo dei versamenti dei singoli stati che si finanziano sotto il 5%, incorporando la compensazione della perdita degli stati che invece si finanziano sopra il 5 per cento. Il principio è stato enunciato: mancano all'appello, come al solito, dettagli e trasparenza dei meccanismi.

isabella.bufacchi@ilsole24ore.com

GLOSSARIO
FUNDING
Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell'attività aziendale, o pubblica o di particolari operazioni finanziarie
SPREAD BTP/BUND
Differenziale tra rendimento lordo dei titoli di Stato decennali italiani e tedeschi. Riflette le attese nei confronti di un paese di riferimento europeo
MERCATO PRIMARIO
Mercato in cui ha luogo l'offerta di titoli di nuova emissione.Su un mercato mobiliare le attività finanziarie oggetto di scambio sono strumenti finanziari negoziabili, di prima emissione (mercato primario) oppure già in circolazione (mercato secondario)
MERCATO OTC
Un mercato mobiliare non regolamentato (Over the Counter, OTC) è un luogo, fisico o virtuale, in cui gli operatori si incontrano al fine di collocare, scambiare o rimborsare valori mobiliari
SHORT POSITION
La vendita di uno strumento finanziario, soprattutto con riferimento agli strumenti derivati, determina l'apertura di una posizione corta (o short position). Alla short position si contrappone la long position (posizione lunga) che identifica, invece, la posizione di colui che ha comprato lo strumento
DURATION
La duration è un indice sintetico che riunisce in un unico valore la durata di un titolo obbligazionario e la ripartizione dei pagamenti derivanti dall'obbligazione. È anche una misura approssimativa della volatilità di un titolo: quanto più è alta, tanto maggiori sono le escursioni di prezzo che subirà il titolo in seguito a una variazione dei tassi di interesse

 

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