NEW YORK - Gli ultimi quattro presidenti americani vengono da Yale e Harvard con passaggi intermedi a Columbia e Georgetown (e lo stesso Obama è passato per Columbia e la Harvard Law School). Sono fra le migliori università americane. Se Elena Kagan sarà confermata alla Corte Suprema, tutti e nove i giudici avranno una provenienza ancora più ristretta: Yale o Harvard. Solo merito dunque per arrivare alla meta in America o conta anche l'accesso alle élite?
Il processo di selezione oggi comincia addirittura all'asilo, dalle scuole migliori sarà più facile accedere alle università più prestigiose: Harvard, Yale, Princeton, Columbia, Berkeley, Chicago. E da lì arrivare al top sfruttando bravura personale e networking.
Se la storia della Kagan è una storia di meritocrazia, visto che arriva da una scuola pubblica e da una famiglia normale, quella di George W. Bush lo è di meno. È vero che ha studiato a Yale, ma è entrato a Yale grazie alla "legacy", al collegamento che aveva attraverso il padre, anche lui allievo e laureato a Yale. Bill Clinton è un altro caso di meritocrazia: fin da ragazzino era il primo della classe, fu scelto per andare a salutare John Kennedy in rappresentanza del suo stato, dall'Arkansas grazie a borse di studio arrivò a GeorgeTown, poi a Oxford, come vincitore della più prestigiosa borsa di studio americana, la Rhodes Scholar, e infine approdò a Yale per la laurea finale in legge.
Le eccezioni ovviamente ci sono. E forse sono più frequenti che in Europa. Abraham Lincoln non si è mai laureato. Ronald Reagan si è laureato all'Eureka College in un paesino dell'Illinois, università fuori dalla graduatoria delle grandi. Resta lui il presidente più amato degli ultimi 40 anni.

 

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