Isabella Bufacchi
ROMA
Non uno bensì tre colpi di acceleratore. Il ministero dell'Economia sta velocizzato i lavori in corso nei cantieri aperti del fondo per le piccole e medie imprese, della Banca del Sud e delle obbligazioni con aliquota speciale per canalizzare il risparmio nel Mezzogiorno. Obiettivo dei tre strumenti: coniugare il rigore dei conti pubblici con nuove misure di stimolo alla crescita che sono a costo zero, o quasi, per le casse dello Stato e che trasformano l'intervento pubblico da finanziatore a fondo perduto in sponsor.
Il fondo per la ricapitalizzazione e l'aggregazione delle pmi consegnerà a giorni alla Banca d'Italia la documentazione per richiedere l'autorizzazione a operare. In arrivo anche la scelta di tre senior partner. Il decollo è previsto subito dopo l'estate: in pole position l'attività di fondo dei fondi, stile Fei (Fondo europeo per gli investimenti) e la scelta di tre senior partner. Si sta delineando intanto la nascita di una merchant bank per il Mezzogiorno, con struttura snella, che si muoverà lungo tre assi: consulenza per la finanza strutturata, credito agevolato e garanzie. Infine, le obbligazioni con aliquota di favore: il Tesoro, con la collaborazione di Banca d'Italia e Consob, sta ultimando la stesura del decreto attuativo che dovrà vedere la luce prima dell'estate.
Il Mef scommetterà per aiutare la crescita su questi tre strumenti innovativi, che prevedono esborsi minimi o nulli per uno Stato sollecitato da Bruxelles a stringere al massimo i cordoni della spesa.
Il fondo. Il Fondo italiano d'investimento favorisce il rafforzamento patrimoniale e l'aggregazione delle Pmi perchè la crescita dimensionale è un passaggio obbligato per adeguarsi agli standard imposti dalla globalizzazione. La Sgr è stata costituita a metà marzo con i 3,5 milioni versati da sette soci (Mef, Abi, Confindustria, Cdp, Unicredit, Intesa San Paolo e Mps) con quote paritetiche di capitale (0,5 milioni). Domani il cda, presieduto da Marco Vitale e nel quale il Mef è rappresentato dal dirigente generale Andrea Montanino, analizzerà la documentazione preparata per la Banca d'Italia: il piano di attività, la struttura organizzativa, costi e ricavi. Se tutto andrà bene, la richiesta di autorizzazione approderà in Via Nazionale entro maggio e sarà approvata entro l'estate per consentire al fondo di iniziare a operare a settembre.
Le prime sottoscrizioni di quote, per 1 miliardo, saranno a carico di Cdp (senza attingere al risparmio postale) e delle tre banche nella Sgr. Tutti gli istituti di credito potranno partecipare, successivamente. Il bacino di Pmi potenziale è estremamente ampio (15.000 imprese di cui 10.000 manifatturiere con un fatturato compreso tra 10 e 100 milioni di euro). La Sgr sceglierà a breve tre senior partner, selezionandoli da una cinquantina di proposte, per formare tre team suddivisi per aree geografiche: Nord-Ovest, Nord-Est e Centro-Sud. L'impiego del patrimonio del fondo è flessibile: per accelerare l'avvio, inizierà come fondo di fondi, con interventi indiretti.
Banca e bond per il Sud. Il comitato promotore della Banca per il Mezzogiorno entro la prossima settimana analizzerà le proposte avanzate da quattro advisor industriali di prestigio, per poi sceglierne uno entro fine maggio. La formula ricercata è quella della merchant bank, "una piccola Mediobanca assieme a un piccolo mediocredito centrale": potrà contare sulla rete degli sportelli già operativi delle banche di credito cooperativo e delle casse rurali per il mezzogiorno e di Poste. Le linee di business iniziali saranno tre: la consulenza alle banche socie per le operazioni di finanza strutturata, la partecipazione nelle gare per gli strumenti agevolativi del credito, l'attività nelle garanzie per divenire polo aggregatore dei 377 Confidi che operano nel Mezzogiorno in maniera troppo polverizzata. In quanto alle obbligazioni che avranno un'aliquota agevolata del 5% per favorire la canalizzazione del risparmio verso iniziative economiche nel Sud, una squadra di tecnici del Mef (capitanati da Montanino), Banca d'Italia e Consob ha infine sbrogliato uno dei nodi più ostici: come far rispettare e come controllare l'importo massimo di sottoscrizione per singolo risparmiatore da 100,000 euro. Questi bond avranno una struttura semplificata al massimo: il decreto attuativo, salvo imprevisti, sarà pronto prima dell'estate.
i.bufacchi@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LE OBBLIGAZIONI
Il valore dei bond per il Sud
A fronte di 13,5 miliardi di euro di finanziamenti annui alle piccole e medie imprese del Mezzogiorno, l'ammontare potenziale dei bond per il Sud è stimato in 6,75 miliardi di euro
L'aliquota agevolata al 5%
Sulle obbligazioni per il Mezzogiorno verrà applicata un'aliquota sugli interessi agevolata al 5 per cento contro il 12,5 per cento in vigore per tutti gli altri strumenti di risparmio
IL FONDO

7 soci
Identica quota
Della compagine societaria della Sgr del fondo italiano d'investimento fanno parte con la stessa partecipazione (14,3%) ministero dell'Economia, Abi, Monte dei Paschi, Cdp, Confindustria, Intesa San Paolo e UniCredit
1 miliardo
Dotazione iniziale
Il fondo italiano di investimento ha una dotazione iniziale di un miliardo di euro: i quattro sottoscrittori con quote paritetiche sono Cassa depositi e prestiti, Intesa San Paolo, UniCredit, Montepaschi. Da ottobre saranno possibili nuove sottoscrizioni esterne fino a tre miliardi
Gli strumenti per il Sud
I PRESTITI ALLE IMPRESE
RETE POTENZIATE DELLA BANCA DEL SUD

 

Shopping24