Domenico Lusi
ROMA
Non si placano le polemiche legate al presunto coinvolgimento dei ministri Sandro Bondi e Altero Matteoli nelle inchieste sui Grandi eventi condotte dai pm di Perugia e di Firenze. Coinvolgimento finora sempre smentito non solo dai diretti interessati, ma anche da fonti vicine agli inquirenti. Sull'argomento è tornato ieri il ministro dei Beni culturali, con una lettera inviata al presidente della repubblica, Giorgio Napolitano e a quello del Senato, Renato Schifani. In un primo momento la missiva non era stata inviata al presidente della Camera, Gianfranco Fini. «La tensione a cui sono sottoposto in questi giorni – si è giustificato Bondi – non mi ha permesso di considerare il dovere di inviarla anche a lui. Ho già provveduto a inviargliela». Nella lettera il ministro denuncia di essere «esposto da più di una settimana, e chissà quanto ancora durerà questo incivile trattamento, ad ogni genere di supposizioni, di sospetti, di insinuazioni e di vere e proprie diffamazioni» senza avere la possibilità di difendersi. Bondi afferma di credere ancora «in un libero giornalismo che contribuisca alla denuncia dei mali del Paese», in «una giustizia che persegua i reati» e «in una democrazia capace di rinnovarsi senza ricorrere alla gogna mediatica». Per questo motivo si appella alle massime cariche dello Stato: «Spero che ciò non si ripeta ancora, perché dimostrerebbe che il nostro Paese non è capace di rinnovarsi senza fuoriuscire dalle regole, senza passare attraverso la ricerca di capri espiatori».
Intanto prosegue il lavoro dei magistrati. I pm di Firenze che indagano sui lavori per la Scuola dei Marescialli e per i Nuovi Uffizi intendono convocare il ministro Matteoli come persona informata sui fatti. «Non ne so niente» ha replicato ieri l'interessato. Oggetto dell'audizione dovrebbero essere le modalità di attribuzione degli incarichi, in particolare la nomina di Fabio De Santis (indagato) a provveditore delle Opere pubbliche della Toscana. I magistrati fiorentini intendono sentire, sullo stesso argomento, anche i due funzionari che, tra il 2001 e il 2006, all'epoca del secondo governo Berlusconi, erano capo di gabinetto di Pietro Lunardi al ministero delle Infrastrutture. In relazione a due nuovi filoni di indagine, quelli sull'Auditorium e sui Nuovi Uffizi, i pm fiorentini intendono invece convocare come persona informata sui fatti Salvo Nastasi, attuale capo di gabinetto del ministro Bondi.
Sul fronte dell'inchiesta di Perugia, nei prossimi giorni i pm convocheranno di nuovo il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, e Lorenzo Balducci (il figlio, non indagato, dell'ex presidente del Consiglio dei lavori pubblici, Angelo) per avere chiarimenti sui rapporti con Anemone. Da Bertolaso si attendono ulteriori elementi sui lavori di ristrutturazione eseguiti dal costruttore nell'abitazione della moglie Gloria Piermarini dal costruttore. Fonti vicine agli inquirenti riferiscono che potrebbero essere interrogati di nuovo anche l'ex commissario per i Mondiali di nuoto, Claudio Rinaldi, e il commercialista Stefano Gazzani, entrambi indagati. Ma il legale di Gazzani, Bruno Assumma, smentisce.
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