Le banche creditrici di Antichi Pellettieri hanno dato l'ok al piano di ristrutturazione della società e stanno attendendo l'asseverazione che potrà arrivare la prossima settimana. A questo punto la palla passa al consiglio di amministrazione della società controllata da Mariella Burani Fashion Group, ma, secondo fonti vicine al dossier interpellate da Il Sole 24 Ore Radiocor, anche il board dell'azienda darà, salvo sorprese, semaforo verde.

Sempre la prossima settimana dovrebbe arrivare l'ok sulla ristrutturazione anche di Mosaicon, l'ex Ap Bags, detenuta per il 51% da Antichi Pellettieri e per il restante 49% dal fondo 3i. In questo caso, però, Veneto Banca non ha ancora aderito mentre Bper lo ha fatto ma non per tutto quanto richiesto. Anche in questo caso, fonti vicine al dossier sono positive sul raggiungimento di un'intesa entro la prossima settimana.

Secondo le indicazioni di recente fornite dal gruppo Burani, il debito di Antichi Pellettieri ammonta a 140,2 milioni di euro, mentre l'indebitamento finanziario netto di tutta la galassia emiliana è pari a 633,1 milioni, dei quali 492,6 milioni (dato comprendente anche la società consolidata Antichi Pellettieri) in capo a Mariella Burani Fashion Group, 98,9 milioni a Greenvision Ambiente, 41,6 milioni a Bioera.

Fonti vicine al dossier escludono la possibilità che il consiglio di amministrazione di Antichi Pellettieri possa votare contro l'accordo di ristrutturazione. Peraltro, anche nel caso in cui i membri della famiglia Burani (che hanno il 50,53% del capitale) si astengano dal voto o votino contro, la loro posizione è di minoranza nel board (tre su consiglieri su otto). Per adesso, infine, nessuna novità dal fronte della liquidità (cinquanta milioni di euro) che la famiglia deve mettere sul piatto per sottoscrivere l'aumento di capitale di Mariella Burani Fashion Group ed evitare una possibile liquidazione con pesanti conseguenze sull'occupazione sia per il gruppo di Cavriago (Reggio Emilia) che per l'indotto.

 

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