Inizio d'anno sotto i riflettori per Novartis, che punta a diventare leader mondiale nell'oftalmologia conquistando il controllo dell'americana Alcon. Il gruppo farmaceutico svizzero ha infatti annunciato l'esercizio dell'opzione per rilevare da Nestlé una quota del 52% di Alcon per 28,1 miliardi di dollari (180 dollari per azione), che andandosi a sommare al 25% acquisito nell'aprile 2008, porta la partecipazione nella società Usa al 77%.
Novartis, che vuole finanziare l'operazione con mezzi cash e un'emissione fino a 16 miliardi di dollari, ha voluto anche spazzare via eventuali incertezze sulle sue future intenzioni, comunicando che punta ad acquisire il restante 23% di Alcon in mano agli azionisti di minoranza per 11,2 miliardi. Gli analisti indicano che l'acquisto del 52% di Alcon, che dovrebbe essere formalizzato entro la seconda metà di quest'anno, era ampiamente atteso, ma non così a breve termine, e ritengono l'operazione «assolutamente adeguata alla strategia» di Novartis, che prevede sinergie per 200 milioni ante imposte dall'acquisizione del 52% a cui si aggiungeranno altri 100 milioni in caso di una completa fusione con la società Usa.
Daniel Vasella, ceo di Novartis, ha escluso «elevati tagli dell'organico» di Alcon e ha commentato che con Alcon sarà «rafforzato strategicamente il portafoglio salute e la posizione nella cura degli occhi, un settore con una crescita dinamica a fronte delle sempre maggiori richieste dei pazienti legate all'invecchiamento della popolazione». Alcon, considerata dagli osservatori un gioiello del comparto, è stata creata nel 1945 in Texas da due farmacisti e ha registrato nel 2008 un fatturato pari a 6,3 miliardi di dollari con circa 15mila dipendenti.
Il fatturato 2008 di Ciba, la controllata di Novartis specializzata nei prodotti per la cura degli occhi che sarà integrata con Alcon, era pari a 1,7 miliardi di dollari. Gli analisti prevedono che per conquistare Alcon il colosso elvetico della farmaceutica dovrà comunque aumentare la propria offerta, pari a 153 dollari per azione, agli azionisti di minoranza in quanto è inferiore del 15% ai 180 dollari pagati a Nestlé. Vasella ha comunque definito tale prezzo «adeguato». Alcon ha detto di essere in fase di valutazione della proposta, anche se ha sottolineato lo scarto del 15% con quanto pagato a Nestlé.
Se Novartis riuscirà a prendere il controllo di Alcon, l'operazione gli costerà in totale, compreso anche quanto versato a Nestlé nel 2008, 49,7 miliardi di dollari collocandosi quindi al primo posto nella storia delle acquisizioni in Svizzera al di sopra di quella realizzata da Roche, che per l'americana Genetech pagò 46,8 miliardi di dollari. Alla Borsa di Zurigo i titoli Novartis sono giù di quasi l'1,8%, mentre Nestlé guadagna l'1,6%.
Gli analisti si interrogano su quello che Nestlé intenda fare con i nuovi ricavi. Il gruppo ha detto che utilizzerà i proventi dall'operazione per lanciare un programma di riacquisto di azioni da 10 miliardi di franchi svizzeri a fine 2010 (9,64 miliardi di dollari) dopo il completamento di un programma di buyback azionario da 25 miliardi di dollari quest'anno.
Alcuni esperti ritengono che Nestlé potrebbe usare parte dei proventi per entrare nella gara in corso intorno all'inglese Cadbury, sotto l'opa ostile di Kraft, mentre altri ritengono che Nestlé consideri un possibile target di acquisizione, più che Cadbury, la società americana Mead Johnson Nutrition, il cui valore è stimato a circa 9 miliardi di dollari.
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