Plenum di azionisti forti per l'aumento di capitale da 4 miliardi di UniCredit. Dopo il via libera degli altri grandi azionisti (da Carimonte Holding alla Central Bank of Lybia fino ad Allianz), ieri è arrivato anche l'ok definitivo dei due soci di riferimento: Fondazione CariVerona (5,727%) e Fondazione Crt (3,15%). Particolarmente attesa era la decisione dell'ente veronese dopo che un anno fa, più o meno in questi giorni, c'era stato l'improvviso dietrofront alla sottoscrizione di 500 milioni di obbligazioni cashes.

Stavolta invece, come ampiamente previsto data la convenienza dell'operazione e la ricucitura dei rapporti tra i soci, la Fondazione veronese presieduta da Paolo Biasi ha dato via libera alla sottoscrizione dell'aumento. Il consiglio di amministrazione ha deciso di sottoscrivere l'aumento per 190 milioni di controvalore. Poco meno dell'importo spettante pro-quota (200 milioni), dopo aver tenuto conto del richiamo alle linee guida per la gestione del patrimonio della Fondazione indicate dal Consiglio Generale, che fissano nel 70% del patrimonio l'importo massimo degli investimenti azionari dell'ente.

Anche il consiglio della torinese Fondazione Crt ieri ha deliberato formalmente «l'orientamento» ad aderire all'aumento di UniCredit fino a un massimo di 170 milioni. Ribadendo una scelta già preannunciata nelle scorse settimane.

Le delibere dei due enti sono arrivate nel giorno in cui l'operazione è decollata sul mercato. In Borsa il titolo UniCredit ha chiuso in leggero rialzo (+0,33% a 2,31 euro), mentre i diritti di opzione per sottoscrivere l'aumento di capitale hanno registrato un calo del 2,64% a 0,10 euro. La ricapitalizzazione prevede la sottoscrizione di 3 azioni nuove ogni venti vecchie, al prezzo di 1,589 € per azione. L'operazione da 4 miliardi è interamente garantita da un consorzio bancario che si è fatto carico (in cambio di circa 100 milioni di commissioni) del buon esito della sottoscrizione.

Nel prospetto informativo sull'aumento di capitale, UniCredit ha precisato di avere accantonato 1,6 miliardi a fondo rischi. Tra questi, non sembrano rientare quelli relativi alla causa intentata da due società di investimento estere (Kensignton International e Springfield Associates) per la vecchia operazione Federconsorzi. I due creditori ieri hanno alzato il livello dello scontro con UniCredit, chiedendo al Tribunale di Roma di disporre l'interrogatorio formale del legale rappresentante di UniCredit.

E dopo aver ribadito che la perdita diretta dei due fondi nell'operazione Federconsorzi ammonta a 80 milioni, si torna a ripetere che, nel caso tutti i creditori seguissero la strada prescelta da Kensignton e Springfield, le richieste di risarcimento danni per UniCredit salirebbero a 2,2 miliardi. Da Piazza Cordusio rispondono con le parole dell'a.d. Alessandro Profumo dell'ultima assemblea di novembre: «La causa civile presenta un petitum nei confronti di UniCredit di 78 milioni e non di 2,2 miliardi. Peraltro la Cassazione ha emanato nel 2006 una sentenza in base alla quale ha dichiarato lecite le vicende che hanno portato alla liquidazione di Federconsorzi».
(Al.G.)

I DETTAGLI
Le mosse dei soci
Gli azionisti forti di UniCredit hanno dato il via libera all'aumento di capitale da 4 miliardi della banca, il secondo nel giro di dodici mesi. Dopo il via libera degli altri grandi azionisti (da Carimonte Holding alla Central Bank of Lybia fino ad Allianz), ieri è arrivato anche l'ok definitivo dei due azionisti di riferimento: Fondazione CariVerona (5,727%) e Fondazione Crt (3,15%). Particolarmente attesa era la decisione dell'ente veronese dopo che un anno fa, più o meno in questi giorni, c'era stato l'improvviso dietrofront alla sottoscrizione di 500 milioni di obbligazioni cashes. Stavolta invece, la Fondazione veronese presieduta da Paolo Biasi ha dato via libera alla sottoscrizione dell'aumento. Il consiglio di amministrazione ha deciso di sottoscrivere l'aumento per 190 milioni di controvalore. Poco meno dell'importo spettante pro-quota (200 milioni) in base agli impegni massimi che l'ente può prendere.

 

Shopping24