Entro domani – al massimo dopodomani – è atteso anche il via libera della Consob al prospetto informativo dell'aumento di capitale. E per giovedì 7 gennaio è convocato il consiglio di amministrazione di UniCredit presieduto da Dieter Rampl per decidere formalmente – dopo le indicazioni che arriveranno dal consulto di oggi con le banche del consorzio di garanzia – sul rapporto di concambio azioni nuove/azioni vecchie e sul prezzo di emissione. Come già emerso nelle scorse settimane, l'idea del management guidato dall'amministratore delegato Alessandro Profumo è di emettere azioni a sconto rispetto al prezzo di mercato. L'attesa è che il discount si aggiri intorno al 20-25% rispetto alle quotazioni Unicredit del momento (ieri +2,03% a 2,39 euro). Anche se, inevitabilmente, sul tema-prezzo si assisterà a un braccio di ferro tra le banche che spingono per tenere più basso il livello a favore dei nuovi sottoscrittori e il management che cercherà di evitare eccessive diluizioni degli utili degli attuali azionisti.
Tra questi, è attesa la decisione delle Fondazioni. Se la Fondazione Crt (3,15%) ha già deciso di aderire, anche se per una quota lievemente ridotta rispetto a quella attuale, e analoga decisione avrebbero preso nei giorni scorsi i bolognesi di Carimonte Holding (3,155%), il focus è rivolto verso la Fondazione CariVerona, primo socio di UniCredit con il 5,72 per cento.
L'ente presieduto da Paolo Biasi un anno fa si era sottratto all'ultimo alla sottoscrizione del primo aumento tramite obbligazioni di tipo cashes (sottoscritte invece dalle altre Fondazioni e dagli altri grandi soci, libici compresi). Stavolta, anche perchè si tratta di un'emissione azionaria e a prezzi convenienti, l'impressione è che CariVerona farà la propria parte. Il consiglio dell'ente veronese non si terrà nei prossimi giorni ma ad aumento già iniziato, probabilmente venerdì 15 gennaio.
Resta, dunque, in bilico ancora per qualche giorno l'orientamento del primo socio di UniCredit. Anche se dopo il «pubblico» incontro tra Biasi e il plenipotenziario della Crt Fabrizio Palenzona, che è anche vicepresidente di UniCredit, esistono pochi dubbi sul comune sostegno delle due grandi Fondazioni all'aumento di capitale. Una comunanza di intenti già sentenziata dall'adesione della Fondazione Crt presieduta da Andrea Comba che ha subordinato il proprio intervento «a condizione che lo stesso impegno sia assunto dagli altri investitori istituzionali italiani». Ovvero dai "cugini" veronesi.
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