Il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo hanno deliberato secondo le rispettive competenze «l'avvio del processo di quotazione e della relativa offerta globale di azioni della controllata Banca Fideuram a perimetro attuale».

La quotazione di Banca Fideuram, spiega un comunicato, rientra nelle annunciate azioni di capital management (dismissioni totali o parziali, partnerships, quotazioni, ecc.) su attività non strategiche volte all'ulteriore rafforzamento dei coefficienti patrimoniali del gruppo nell'ordine dei 100 centesimi di punto a breve termine, nel cui ambito è già stata finalizzata la cessione della partecipata Findomestic e firmato l'accordo per la cessione del ramo di attività di banca depositaria.

Nessuna indicazione sui tempi del collocamento, anche se una fonte definita autorevole dopo la riunione torinese dei consigli ha rivelato che l'Ipo dovrebbe avvenire entro giugno. Sul versante ufficiale la nota si limita a riferire che «ulteriori sviluppi verranno debitamente resi noti al mercato», preannunciando la pubblicazione dell'apposito prospetto. La decisione di quotare Banca Fideuram a perimetro attuale lascia fuori le attività assicurative di Fideuram Vita, legate all'attività della banca.

Banca Fideuram è una banca-rete, leader nel mercato italiano della gestione del risparmio con attività a fine anno, secondo i dato Assoreti, per quasi 68 miliardi su una base di circa 630 mila clienti. Fideuram conta 1.500 dipendenti e circa 4.300 private banker su due reti: Banca Fideuram e Sanpaolo Invest. Con una quota di mercato di quasi il 30%, Banca Fideruam ha masse più che doppie rispetto al secondo competitor del mercato italiano, Banca Mediolanum.

Nei primi 9 mesi dell'anno la raccolta netta totale di Banca Fideruam è stata di 616 milioni, con una raccolta netta di risparmio gestito positiva per 1,1 miliardi. In particolare le operazioni legate allo scudo fiscale, nell'ultima parte dell'anno, hanno visto Banca Fideruam realizzare operazioni per 3,5 miliardi.

L'utile netto consolidato dei primi 9 mesi (il bilancio 2009, sulla cui base avverrà la quotazione, sarà approvato nei prossimi giorni) é stato di 130,6 milioni. Nello stesso periodo, tra i concorrenti italiani, Mediolanum ha registrato utili consolidati per 192 milioni, Banca Generali (circa 20 miliardi di attivi in gestione) per 45,6 milioni, e Azimut (circa 14,4 miliardi di attivi in gestione) per 86,9 milioni.

 

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