La scelta del portoghese Vitor Constancio come prossimo vicepresidente della Banca centrale europea sembra avere rafforzato le chance del tedesco Axel Weber nella gara con Mario Draghi per la successione al presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. Il Financial Times osserva infatti che Constancio è considerato una "colomba" e viene da un paese del Sud. Ma la partita è aperta: dietro le quinte, Draghi potrebbe sottolineare le sue credenziali da "falco", scrive il Ft. E spesso chi è in testa a inizio corsa non sempre è il vincitore.

In un articolo intitolato «La Bce avvia il cambio di leadership con la scelta del numero 2», Ralph Atkins, capo dell'ufficio di Francoforte del quotidiano britannico, constata che è iniziato il rinnovamento in due fasi del vertice della Bce. Weber, presidente della Bundesbank, e Draghi, governatore della Banca d'Italia, sono i candidati "semi-dichiarati" per il posto numero uno. Weber, scrive il Ft, è considerato da molti osservatori in vantaggio. Le nomine rappresentano importanti "pietre miliari" negli undici anni di storia della Bce. Con Trichet, la Bce è riuscita a gestire le crisi economica e finanziaria globale, dissipando i timori che il processo decisionale basato sul consenso rallentasse la sua capacità di reazione.

Constancio, un economista con esperienza politica di prima linea, sarà alle prese con questioni di stabilità finanziaria. «Evitare future crisi finanziarie probabilmente richiederà di pensare più rapidamente rispetto alla tradizionale politica monetaria», osserva il quotidiano finanziario della City, «l'affabile ma discreto Constancio potrebbe essere un valido alleato per Trichet». Ma la sua nomina – che deve ancora essere formalmente approvata dai leader dell'eurozona – influenzerà le considerazioni di bilanciamento dei poteri per la scelta del successore di Trichet. Nella pur giovane Bce, si è infatti affermata la convenzione in base alla quale i vertici sono ripartiti tra paesi piccoli e grandi, settentrionali e meridionali, e, in misura minore, tra "falchi" e "colombe".

Poiché Constancio è «considerato una "colomba" in termini Bce, probabilmente meno incline a preoccuparsi dell'inflazione quando la crescita è debole, e proviene da un paese meridionale, la sua scelta – nota il Ft - sembra avere rafforzato le carte di un conservatore del Nord per il posto al vertice – ovvero quelle del tedesco Weber».

Un potenziale inconveniente è il fatto che il board già include un tedesco, Jurgen Stark. Un possibile scenario sarebbe che Berlino lo spostasse alla Bundesbank lasciando che la Francia scegliesse qualcuno per prendere il suo posto alla Bce. «Ma la nomina di Weber non è una conclusione scontata», scrive il Ft. Un tedesco alla guida di una Bce con sede a Francoforte potrebbe essere difficile da digerire per altri governi dell'eurozona.

«Intanto dietro le quinte, Draghi potrebbe avere posto l'accento sulle sue credenziali da ‘falco'. Inoltre, il governatore della Banca d'Italia ha dalla sua parte il tempo». Il Ft chiude citando Ken Wattret, economista Bnp Paribas, secondo cui nell'eurozona «chi è in testa all'inizio non sempre finisce per vincere la gara».

I giochi non sono fatti e «la Germania dovrà battersi» per ottenere il posto di presidente, ha dichiarato alla radio Deutschlandfunk il ministro delle Finanze lussemburghese Jean-Claude Juncker, presidente dell'eurogruppo. Juncker ha aggiunto che certamente non sosterrà che la Germania abbia la presidenza della Bce. Le dichiarazioni di Juncker figurano sul sito del quotidiano economico transalpino Les Echos, che pubblica anche un'analisi intitolata "La riorganizzazione della Bce si rivela più ampia del previsto".

L'articolo sottolinea la promozione di un italiano, Mauro Grande, alla direzione generale della stabilità finanziaria, incaricata della sorveglianza dei rischi sistemici nella zona euro. L'attenzione rivolta alla nomina di Constancio alla vicepresidenza della Bce, un episodio di «alto tenore politico» – scrive il corrispondente da Francoforte Jean-Philippe Lacour –, ha «completamente eclissato» la promozione di un altro banchiere centrale del Sud dell'Europa. Con la scelta di Mauro Grande, il direttorio della Bce completa una riorganizzazione interna con cui vuole porsi all'altezza delle sfide poste dalla sorveglianza cosiddetta "macro-prudenziale" nella zona euro. La direzione generale guidata da Mauro Grande farà da supporto tecnico al futuro Consiglio europeo per i rischi sistemici (Cers).

Secondo il corrispondente di Les Echos, con Constancio come vicepresidente, la strada sembra tracciata per il tedesco Weber in vista della successione a Trichet, nel novembre 2011. «L'italiano Mario Draghi, l'altro candidato ufficioso, fa ora la figura dell'outsider». Anche se Juncker ha avvisato che la decisione a favore di Weber «non va da sé».

 

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