È salito a 85 il numero delle persone indagate nell'inchiesta della Procura di Roma sul riciclaggio, che coinvolge i vertici e le società Telecom Italia Sparkle e Fastweb. Per 56 di loro sono state emessi martedì - e in massima parte eseguiti - provvedimenti di custodia cautelare (52 in carcere e 4 ai domiciliari), altre 14 figurano nelle 1.600 pagine dell'ordinanza del gip Aldo Morgigni e ricoprono ruoli rilevanti nelle due società di telecomunicazione e nelle società estere coinvolte nella frode. Fra loro, l'amministratore delegato di Fastweb Stefano Parisi, i direttori della Divisione finanza e controllo della società Alberto Calcagno e Mario Alois Rossi, indagati per dichiarazione fraudolenta tramite utilizzo di fatture relative a operazioni inesistenti, Riccardo Ruggiero, ex presidente del cda di Telecom Italia Sparkle, indagato per lo stessa ipotesi di reato, e i vertici delle società estere di cui l'organizzazione si sarebbe avvalsa.
L'inchiesta, che è stata definita dagli inquirenti una «frode carosello innovativa» perché senza beni né acquirenti finali, ha generato un danno allo stato di 365 milioni di Iva evasa relativa a un giro di fatture false di 2,2 miliardi di euro, falsi crediti Iva e utili per 96 milioni per Telecom Italia Sparkle Spa e Fastweb. L'indagine, nata da una serie di accertamenti svolti su messaggi telefonici che promettevano agli utenti premi in denaro, da cui i finanzieri del Nucleo di Polizia Valutaria sono poi arrivati a movimentazioni finanziarie sospette, che, per fasi successive, hanno condotto alle Phuncards, le carte prepagate che offrivano servizi inesistenti, sta assumendo dimensioni rilevanti. Quattro anni di accertamenti e di stretta cooperazione internazionale fra forze di polizia e autorità giudiziarie, 130 faldoni e atti depositati per circa 180mila pagine e le indagini non accennano a concludersi.
Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo è infatti da due giorni a Londra per esaminare le prove acquisite con i sequestri e per attivare le procedure di estradizione di alcuni degli arrestati trattenuti in Inghilterra, negli Stati Uniti e nel Lussemburgo. Intanto proseguono gli interrogatori di garanzia nel carcere romano di Regina Coeli, dove sono già stati sentiti 14 arrestati, la maggior parte dei quali si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Fra questi Gennaro Mokbel, considerato dagli investigatori il fulcro dell'associazione criminale e uno dei principali autori dell'elezione, nel collegio estero, del senatore Nicola Di Girolamo.
Ha parlato invece il commercialista Fabrizio Rubini, indagato per riciclaggio transnazionale, che ha ammesso di avere versato somme rilevanti al senatore del Pdl. Oggi e domani sono previsti interrogatori sia a Roma, dove sarà sentito anche l'ex amministratore delegato e presidente del cda di Fastweb Silvio Scaglia (di rientro dall'estero), che a Milano. Il 2 marzo è attesa la decisione sull'eventuale commissariamento di Telecom Italia Sparkle e Fastweb per mancata vigilanza - in base al decreto legislativo 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti - al termine dell'udienza in cui il gip sentirà gli amministratori delle due società di telecomunicazioni.

 

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