Via libera, ma con osservazioni, al fondo di solidarietà per le famiglie in difficoltà con i mutui prima casa. Il cosiddetto fondo Gasparrini previsto dalla finanziaria 2008 del governo Prodi e ora rispolverato dall'economia con uno schema di regolamento sottoposto al parere del parlamento, ha ottenuto il sì della commissione finanze di Montecitorio. I deputati, però, hanno comunque sottolineato come la dote di 20 milioni di euro con cui il fondo affronterà le richieste delle famiglie in difficoltà è da ritenere certamente insufficiente.

Sul piano più operativo i deputati suggeriscono al governo, in primo luogo, di poter consentire l'accesso al fondo anche se il titolare del mutuo sia legato da stretti legami di parentela con il proprietario dell'immobile, e quest'ultimo compaia nel contratto di mutuo in qualità di mutuatario e di terzo datore di ipoteca.

Per quanto riguarda, poi, gli eventi che possono consentire al soggetto richiedente l'accesso al fondo dopo la data di stipula del contratto di mutuo, la richiesta avanzata dalla commissione è quella di poter consentire la sospensione del mutuo anche al verificarsi di uno solo degli eventi previsti dal provvedimento proposto dall'economia. O ancora, nel caso in cui uno degli eventi possa rendere temporaneamente impossibile pagare le rate del mutuo, poter prevedere che l'impossibilità sia certificata dallo stesso richiedente con la presentazione della domanda di sospensione delle rate, ovvero che essa sia considerata accertata nel caso di superamento di un determinato rapporto tra la rata del mutuo e il reddito.

Inoltre, la commissione nel dare parere favorevole allo schema di decreto, invita il governo ad includere tra i possibili beneficiari del fondo anche i lavoratori in cassa integrazione o soggetti ad altri analoghi ammortizzatori sociali e quindi di non limitarlo solo alla perdita del posto di lavoro subordinato o al termine del contratto di lavoro parasubordinato o assimilato.
Infine, ultima considerazione dei deputati è relativa alla possibilità di prevedere, a fronte della sospensione del pagamento delle rate di mutuo, che il rimborso degli oneri finanziari, pari alla quota interessi corrispondente al parametro di riferimento del tasso di interesse applicato ai mutui, sia esteso anche alla maggiorazione (spread) e non quindi di considerarlo, come recita ora il provvedimento, al netto dello spread.

Il fondo di solidarietà permette la sospensione dei pagamenti delle rate a tutte le famiglie che versano in situazioni di difficoltà per eventi eccezionali e imprevedibili. Tra questi, come detto, rientrano la perdita del posto di lavoro, la morte o l'insorgenza di evidenti condizioni che non consentano l'autosufficienza di uno dei componenti del nucleo familiare. Inoltre, oltre ai requisiti oggettivi, lo schema di decreto, su cui la commissione non ha però formulato osservazioni o suggerimenti, prevede anche precisi requisiti soggettivi: il fondo è destinato a tutti i soggetti che abbiano un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 30mila euro e che abbiano contratto mutui per l'acquisto dell'abitazione principale di importo non superiore a 250mila euro.

Ma come funziona? Il fondo – con personalità giuridica e amministrato dal dipartimento del tesoro con una società a capitale interamente pubblico – rimborserà alle banche per le rate sospese sia gli onorari notarili sostenuti dal beneficiario e anticipati dalla banca, sia gli oneri finanziari, pari alla quota interessi maturata durante la sospensione delle rate. In questo senso, ad esempio si differenzia dal piano famiglie, lo strumento predisposto da Abi e associazioni di consumatori sempre per sostenere le famiglie in difficoltà con i mutui prima casa.
Per accedere al fondo, una volta che il decreto sarà approvato definitivamente, la domanda dovrà essere presentata alla banca con cui il cittadino ha contratto il mutuo. Lo schema di domanda e le "istruzioni per l'uso" saranno presto disponibili su un sito internet creato ad hoc dal Tesoro
(M. Mo)

 

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