Ancora in rialzo i rendimenti sui titoli di stato della Grecia, con lo spread (differenziale di rendimento) rispetto ai corrispondenti bund tedeschi che ha aggiornato il record. Segno che le spinte speculative sono ben lungi dall'arrestarsi. Il rendimento sui bond greci a dieci anni è aumentato di 30 punti base al 7,99%, spingendo lo spread al nuovo record di 476 punti. Il rendimento sui titoli biennali greci è salito 16 punti base al 7,44 per cento.
L'evoluzione negativa dei rendimenti dei titoli di stato si è verificata nonostante la forte richiesta di obbligazioni a breve scadenza messe all'asta oggi dal governo di Atene: per una offerta ufficiale da 1,5 miliardi di euro totali sono state raccolte domande da 6,921 miliardi, secondo quanto riferito dall'agenzia che gestisce il debito pubblico del paese. Oltre quattro volte e mezzo l'offerta quindi (4,614 volte), mentre gli investitori restano evidentemente attratti dai forti rendimenti che a causa delle tensioni di mercato possono ottenere dai bond greci: 3,65 per cento su questa emissione a breve scadenza, 13 settimane.
Ancora una volta le autorità greche hanno assegnato un ammontare superiore alle previsioni: 1.950 miliardi di bond a fronte dei 1.500 precedentemente indicati. Intanto domani inizieranno effettivamente le consultazioni di Atene con Ue, Fmi e Bce sugli aspetti tecnici dell'eventuale meccanismo di aiuti di cui potrebbe avvalersi. Finora il governo greco ha ripetutamente affermato che punta a risolvere le sue difficoltà autonomamente, me nel permanere di pressioni di mercato si lascia aperta anche questa porta. La scorsa settimana un'altra emissione di bond a breve scadenza greci era stata coronata dal successo, con una domanda di molte volte superiore all'offerta. La Borsa di Atene ha chiuso oggi al rialzo. L'indice generale ha fatto segnare al termine delle contrattazioni +0,91%, sempre sotto la soglia simbolica dei 2.000 punti.
Intanto partiranno domani i colloqui tra il governo greco e i rappresentanti di Commissione Ue e Fmi per discutere le condizioni per l'eventuale erogazione dei prestiti ad Atene. La missione Ue-Fmi nella capitale greca doveva cominciare oggi, ma i rappresentanti dell'esecutivo europeo sono ancora in viaggio a causa dei disagi alla circolazione aerea provocati dalla nube di cenere del vulcano islandese. I lavori - ha spiegato il portavoce del commissario Ue agli affari economici e finanziari, Olli Rehn - dovrebbero durare circa due settimane e serviranno a valutare nel dettaglio tutte le misure di risanamento che la Grecia dovrà prendere fino al 2012, alla luce degli sviluppi della crisi. Il ministro greco delle Finanze, George Papaconstantinou, ha escluso che la Grecia «sarà allo scoperto nel mese di maggio» per quanto riguarda le scadenze del debito pubblico. Il Paese, ha affermato stamani, «troverà fondi tramite il meccanismo» europeo.
Il numero uno del dipartimento dei capitali del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Josè Vinals, si è detto fiducioso sulla possibilità che la Grecia esca dalla crisi: «Chiaramente esiste un rischio alla stabilità finanziaria in Grecia ma se politiche adeguate saranno adottate, questo rischio potrà essere evitato. È incoraggiante vedere che le autorità greche abbiano già preso iniziative in questo senso. Noi riteniamo ci siano le condizioni affinchè venga evitato lo scenario peggiore e che, in accordo con l'Europa, verrà imboccata la strada giusta. Io personalmente sono molto fiducioso».
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