S&P ha tagliato il rating del Portogallo, ad 'A-/A-2' da 'A+/A-1' con outlook negativo. Dietro al doppio declassamento del debito portoghese, spiega l'agenzia, ci sono le debolezze strutturali fiscali ed economiche che lasciano il Paese esposto ad un ulteriore peggioramento delle finanze pubbliche. Standard & Poor's ha posto il paese iberico in outlook negativo, con la minaccia - dunque - di un altro taglio del merito di credito. Ciò , aggiunge, riflette il rischio di un ulteriore consolidamento fiscale nel breve che minaccia la capacità di liquidità del Governo.
Il governo di Lisbona: «Fermare l'attacco dei mercati»
Il Portogallo deve «rispondere» all'«attacco dei mercati»: lo ha detto il ministro delle Finanze, Fernando Teixeira dos Santos. «È un momento decisivo. Il Paese deve rispondere a questo attacco dei mercati», ha dichiarato il ministro in un comunicato. «Dobbiamo restare calmi e riportare i mercati alla serenità», ha aggiunto. «Come in passato, faremo ciò che è necessario per ridurre il deficit e promuovere la competitività dell'economia portoghese».
«La maggioranza delle opinioni sono concordi nell'affermare che il Portogallo e la Grecia sono due realtà diverse», ha sottolineato il ministro portoghese, citando istituzioni internazionali come l'Ocse, il Fmi, la Commissione europea, la Bce. «Ci sono talvolta opinioni differenti. Che ci piaccia o no, che consideriamo queste opinioni erronee o infondate, quello che è vero è che hanno attaccato il Portogallo influenzando di conseguenza il funzionamento e le condizioni del mercato del debito portoghese», ha proseguito il ministro.
A seguito dell'annuncio di Standard & Poor's, la Borsa di Lisbona ha perso il 5,36%, mentre i tassi sui titoli del mercato obbligazionario sono schizzati oltre il 5,5%. «Bisogna concentrarsi su quello che è prioritario per il Paese, perché le difficoltà non sono terminate», ha sottolineato ancora il ministro socialista, il cui governo è minoritario in Parlamento, chiedendo all'opposizione di «mettere da parte le inutili polemiche» e di «dialogare» con l'esecutivo.
Paralisi per lo sciopero dei trasporti
Uno sciopero dei lavoratori dei trasporti pubblici, deciso dai sindacati contro il congelamento dei salari previsto fra le misure anticrisi del governo del premier socialista Josè Socrates, ha paralizzato oggi il Portogallo. È il primo sciopero dei trasporti nel paese lusitano dal 2003, quando ci fu una protesta analoga contro il governo allora guidato dal conservatore Josè Manuel Barroso, oggi presidente della Commissione europea.
I sindacati delle ferrovie hanno anche contestato con l'astensione dal lavoro i piani del governo di privatizzare parte del trasporto ferroviario, in particolare delle merci, nel quadro delle misure di privatizzazione previste per ridurre il deficit pubblico. Il ministro della presidenza Pedro Silva Pereira ha lanciato un appello alla «riflessione» ai sindacati, sottolineando che nell'attuale momento di crisi per il paese «le responsabilità devono essere condivise» e auspicando che «il buon senso prevalga».
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