La Banca Centrale Europea, si legge nel bilancio 2009 appena pubblicato, ha chiuso il 2009 con un utile netto di 2,25 miliardi di euro contro 1,32 miliardi del 2008. Per ciò che attiene alle plusvalenze non realizzate imputate a conti di rivalutazione, l'apprezzamento dell'euro nei confronti di dollaro e yen ne ha comportato una diminuzione complessiva di 1,5 miliardi di euro, mentre l'incremento significativo del prezzo dell'oro registrato nel corso dell'anno ha determinato un aumento di 2,0 miliardi di euro.

La manovra espansiva dell'Eurotower, ma anche della Fed, per far fronte alla crisi finanziaria hanno avuto l'effetto di ridurre gli interessi attivi netti, passati da 2.381 a 1.547 milioni di euro. La riduzione del costo del denaro decisa della Bce ha fatto calare gli interessi attivi derivanti dall'allocazione delle banconote in euro all'interno dell'Eurosistema. I più modesti tassi di interesse sulle attività in dollari hanno invece portato a calo degli interessi attivi netti sulle riserve ufficiali.

Nel 2009 gli utili netti realizzati su operazioni finanziarie sono aumentati rispetto all'esercizio precedente, passando da 662 a 1.103 milioni di euro a causa sono soprattuto dei più elevati utili netti realizzati sulle vendite di titoli obbligazionari effettuate nel 2009. Ma anche dei più elevati utili realizzati sulle vendite di oro, ascrivibili all'effetto congiunto del significativo rialzo del relativo prezzo e del maggiore volume delle vendite effettuate nel corso dello stesso anno. Rispetto all'esercizio precedente, nel 2009 le spese di amministrazione totali della Bce, inclusi gli ammortamenti, sono aumentate da 388 a 401 milioni di euro.

Tra le indicazioni contenute rapporto annuale 2009 della Bce si segnala anche la crescita della contraffazione. Con la recessione ancora in corso in Eurolandia nel 2009, è continuato a salire anche il numero di banconote in euro contraffatte, con il taglio da 20 e 50 euro preferiti dai falsari. «In rapporto alle banconote autentiche in circolazione - si legge nel documento - la proporzione resta a livelli molto bassi» anche se è in aumento dal 2007, con un'accelerazione nel 2008. Nel corso del 2009 - scrive la Bce - i centri nazionali di analisi dei falsi, in Eurolandia, hanno ricevuto circa 860.000 banconote false contro poco più di 650.000 l'anno prima. Con una composizione che ha visto dominare il taglio da 20 euro (48,3%) seguito da quello da 50 euro (36,1%). La Bce, dunque, «continua a raccomandare al pubblico attenzione alle frodi» e rammenta i test, disponibili sul suo sito web www.ecb.int, per verificare l'autenticità degli euro.

 

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