Standard & Poor's ha abbassato il rating sovrano a lungo termine della Grecia da 'BBB+' a 'BB+', e quello a breve termine da 'A-2' a 'B'. A spingere l'agenzia di rating a declassare a livello junk il debito greco e ad assegnare un outlook negativo (con il rischio, cioè, di un ulteriore taglio) sono soprattutto le preoccupazioni di tenuta sociale del paese, a fronte delle misure draconiane considerate necessarie per rimettere in sesto i conti pubblici.
L'outlook negativo – scrive infatti S&P - «riflette la possibilità di ulteriori downgrade se la capacità del governo greco di implementare programmi di riforme fiscali e strutturali sarà minato da una politica di opposizione nel paese o da condizioni economiche più deboli di quelle che stimiamo al momento».
'Recovery ratio'
L'agenzia di rating ha anche indicato il livello '4' per la recovery ratio del debito. In altri termini, S&P stima che in caso di ristrutturazione del debito greco o di default, la percentuale di recupero per i bondholder sia compresa tra il 30 e il 50 per cento. «Il downgrade - spiega Marko Mrsnik, analista di S&P - risulta da un aggiornamento della nostra valutazione sulle sfide politiche, economiche e di budget a cui il governo greco dovrà far fronte per mettere il peso del debito greco in una traiettoria di discesa».
Standard & Poor's, considera «non più compatibile con l'investment grade» la qualità del debito greco ma ritiene che, alla fine, arriverà il soccorso di Ue e Fmi. Tuttavia ciò potrebbe non bastare, anche alla luce del recente forte aumento del costo del debito. Le stime sono per un rapporto fra debito e pil al 124% nel 2010 e al 131% nel 2011 a fronte di una crescita del pil reale piatta nel periodo 2009-2016 mentre il pil nominale tornerà a livello del 2008 solo nel 2017.
Le prospettive
«Crediamo - spiega S&P - che questa crisi di fiducia abbia aumentato le incertezze sia sulla capacità del governo di realizzare le riforme velocemente, sia sulla sua capacità di affrontare una politica di austerità fiscale duratura negli anni». L'opposizione al governo Papandreou e i sindacati si batteranno, come hanno già dimostrato in queste settimane, contro le riforme chieste dal Fondo monetario e dalla Ue come 'garanzia' per gli aiuti. Ciò renderà ancora più difficile il lavoro dell'esecutivo. Per il 5 maggio è stato proclamato uno sciopero generale del settore pubblico e di quello privato. L'outlook di S&P sulla Grecia potrebbe essere modificato da 'negativo' a 'stabile' a condizione che «il sostegno politico all'azione economica del governo resti forte e le prospettive di crescita economica del paese si dimostrino più favorevoli di quelle previste attualmente». Una sfida che è inevitabilmente per il lungo periodo.
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