Comincia con un passo svelto la settimana dei mercati finanziari mondiali, trainati dal rincaro del petrolio (il Wti guadagna oltre il 2% a 86,59 dollari) e delle materie prime, con il rame ai massimi da venti mesi in Asia. In una giornata segnata dalla chiusura delle piazze continentali per le festività pasquali la Borsa di New York ha archiviato la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,43% e si è avvicinata alla soglia degli 11mila punti, l' S&P500 lo 0,79% e il Nasdaq Composite l'1,12 per cento.

Gli Stati Uniti hanno creato in marzo 162mila posti di lavoro, l'incremento maggiore degli ultimi tre anni, pur in un contesto di economia ancora fragile. Il balzo, tuttavia, alimenta le speranze di una ripresa economica globale più sostenuta (in particolare dalla Cina) e, quindi, di un ritrovato appetito per il greggio. «L'ottimismo ha preso il controllo del mercato dopo i dati sul mercato del lavoro, sull'andamento dell'industria manifatturiera e sui compromessi per l'acquisto di case non nuove. Forse il trend al rialzo potrà continuare», spiegano alcuni osservatori. I compromessi in febbraio sono saliti dell'8,2%, l'incremento maggiore dall'ottobre 2001 che sembra lasciar intravedere segnali di stabilizzazione o di ripresa del mercato immobiliare, quello al centro della crisi. Altro dato atteso, l'indice Ism non manifatturiero è salito ai massimi dal maggio 2006 a 55,4 da 53 di gennaio. Da segnalare che, dopo questi ulteriori segnali, i titoli di stato americani, i Treasury con scadenza decennale, hanno visto risalire i rendimenti al 4% per la prima volta da giugno 2009.

Positive anche le principali borse asiatiche: Tokyo ha allungato la serie positiva e ha chiuso la seduta in progresso dello 0,47%, ai massimi degli ultimi 18 mesi. L'indice Nikkei 225 si è portato a 11.339,30 punti, 53,21 in più della chiusura di venerdì estendendo i guadagni in scia all'ottimismo degli investitori per il rialzo del dollaro (salito oltre i 94 yen) e il dato sull'occupazione Usa (162mila posti creati a marzo, il miglior incremento degli ultimi tre anni) che ha fornito un quadro di ripresa economica in fase di consolidamento.

In evidenza i titoli delle società esportatrici come Canon (in aumento del 2%) e Nintendo che ha toccato i massimi intraday del 2010 a 32.850 yen (+2,5%) con la frenata della valuta nipponica, visto che l'80% dei ricavi sono generati dalle vendite di console e software fuori dal Giappone. Bene anche Toyota (+1,1%) e i produttori di microchip, in scia all'andamento dei prezzi del settore: Samsung Electronics è cresciuta dell'1,5% e Hynix Semiconductor del 3,4%. Bene la borsa di Giakarta (+1,6%) sulle attese del mantenimento dei tassi di interesse invariati da parte della banca centrale locale. Piazze asiatiche comunque oggi a mezzo servizio per la chiusura di Sydney, Hong Kong, Taiwan, della Cina e della Nuova Zelanda. Bene la borsa indonesiana (+1,6%) sulle attese del mantenimento dei tassi di interesse invariati da parte della banca centrale locale. L'indice Msci per l'area Asia-Pacifico è salito dello 0,2 per cento.

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