La ripresa negli Stati Uniti sta procedendo in maniera più rapida e robusta del previsto e il rischio che l'economia scivoli verso la recessione è ormai lieve. Sono, in sintesi, le valutazioni del panel di 46 economisti trimestralmente consultati da Usa Today.

La maggior parte degli analisti si dice più ottimista rispetto a tre mesi fa. «Credo siamo arrivati a un punto in cui l'economia si sostiene da sè», commenta il capo economista di Standard & Poor', David Wyss.

Gli esperti prevedono una crescita del 3% nel 2010 - quindi superiore al 2,8% preventivato in gennaio - e ritengono in gran parte impossibile una nuova recessione entro il prossimo anno.
«Sono più fiducioso, non ci saranno ricadute», sostiene Stuart Hoffman, capo economista di PNC Financial Services Group.

Il gruppo degli economisti consultati da Usa Today ritiene inoltre che la disoccupazione calerà costantemente lungo il corso dell'anno: le stime sono per un 9,4% nel 2010 e un 8,5% alla fine del prossimo anno. Più dell'80% degli esperti intervistati ritiene però che gli Stati Uniti non recupereranno i posti di lavoro persi durante la recessione prima del 2013 o dopo questa data.

Quale l'indicatore più positivo? Il fatto che i consumatori americani spendano più di quanto ci si aspettasse nell'attuale fase. Le vendite al dettaglio sono salite di oltre 10 punti percentuali negli ultimi tre mesi (il tasso più alto in quattro anni) e i redditi stanno tornando a innalzarsi. Anche l'industria si sta riorganizzando per cogliere l'opportunità di una nuova crescita della domanda interna. E le esportazioni stanno procurando guadagni alle aziende.

Secondo Dean Maki, capo economista Usa di di Barclays Capital, il rally dei mercati e l'incremento dei redditi consentirà ai consumatori americani di saldare i propri cospicui debiti e di aumentare le spese. Secondo l'analista di Barclays anche i prezzi delle case, relativamente abbordabili, favoriranno le vendite, con una crescita prevista del 3,8 per cento. (M. Do.)

 

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