È una delle esigenze della zona euro, insieme ad un meccanismo di sorveglianza più articolato


«A mio parere la crisi greca dimostra che vi è la necessità di due nuove funzioni nell'eurozona»: sorveglianza multilaterale e uno strumento finanziario, un fondo, per bloccare le crisi sul nascere. Pier Carlo Padoan, capoeconomista dell'Ocse, torna così a parlare del Fondo Monetario Europeo , proposto - tra gli altri - dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble. «La prima esigenza dell'eurozona - ha detto Padoan nella conferenza stampa di fine lavori del meeting dell'Aspen Institute Italia a Berlino- è una sorveglianza più articolata e con caratteristiche strutturali che permetta di analizzare le fonti di crescita di un paese nel lungo periodo perché la crisi greca, oltre che essere figlia di un problema di liquidità, è anche conseguenza di scarsa crescita strutturale. La seconda funzione che manca è quella che potrebbe essere svolta da uno strumento finanziario, una facility, che sia subito a disposizione quando si tratta di prevenire una crisi ed evitare che diventi difficile da gestire. Se vogliamo chiamare tutto questo Fondo Monetario Europeo a me poco importa ma sicuramente c'è consenso sull'esigenza di avere queste due funzioni».
Dell'esigenza di un meccanismo di sorveglianza multilaterale tra pari nella zona euro aveva parlato giovedì a Monaco il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, secondo il quale «dovrebbe riguardare anche la competitività e le riforme strutturali di ciascun paese, in modo da assicurare una crescita sana e sostenibile».

Le vie d'uscita del trattato Ue sul Fme bocciato dalla politica

 

Shopping24