La Mediobanca dei "giovani" alla prova di maturità. Per la prima volta il team di management formatosi alla scuola di Enrico Cuccia e Vincenzo Maranghi si trova a occupare tutte le caselle dell'organigramma di vertice dell'istituto. Alla presidenza è salito Renato Pagliaro, alla direzione generale Saverio Vinci, in appoggio all'amministratore delegato Alberto Nagel: una squadra compatta che dagli studi alla Bocconi è approdata in Mediobanca costruendo una carriera tutta interna. In campo adesso ci sono loro: a loro spetterà di mantenere alto il prestigio dell'istituzione che hanno ereditato, pur in un contesto molto differente da quello in cui, sotto l'egida di Cuccia, in Mediobanca si decidevano i destini del capitalismo nazionale.
Classe '57, Pagliaro è il più giovane dei dieci presidenti nella storia dell'istituto. Riservatezza maniacale e rigore, accompagnati a un carattere spigoloso, sono i tratti che lo contraddistinguono. Come presidente aveva esordito nel consiglio di gestione nella breve esperienza della governance dualistica, ma nel nuovo incarico non avrà deleghe esecutive, rivestendo, come da statuto, un ruolo di coordinamento degli organi sociali con il compito di rappresentare Mediobanca nelle relazioni istituzionali. Dagli azionisti è conosciuto come un "tecnico" prudente, preparato, forse fin troppo esplicito, la cui onestà intellettuale non si discute. Vincent Bollorè, capofila della cordata transalpina del patto, ha sottolineato che è arrivato laddove avrebbe voluto vederlo Maranghi. Qualcuno ricorda che nelle lettere scritte durante la malattia, Maranghi definiva Pagliaro (che fino all'ultimo gli era stato vicino) "il futuro della banca".
Il compito di seguire l'operatività sulle partecipazioni stabili, area di storica competenza di Pagliaro, è stato affidato al suo braccio destro Clemente Rebecchini (classe '64, dall'89 in Mediobanca). Pagliaro resterà però nei consigli Rcs, Telecom e Pirelli.
Tutte le deleghe da direttore generale sono invece passate a Vinci (47 anni), l'uomo dei mercati che in Mediobanca aveva esordito nella tesoreria con Gerardo Braggiotti e dal 2003 era vice-direttore generale seguendo in particolare tutta l'attività di capital market. Vinci entra nel comitato nomine, mentre nel comitato esecutivo assumerà la vice-presidenza. Pagliaro fa ingresso nel comitato remunerazioni come presidente, diventando inoltre presidente del comitato nomine. (A.Ol.)