Dimostrare alla comunità finanziaria internazionale che la politica non ha perso il controllo dei mercati finanziari. Questo l'obiettivo cruciale, e per nulla scontato, del vertice dell'Eurogruppo che si è tenuto venerdì sera a Bruxelles ed è proseguito in nottata. Prima del summit dei 16 paesi dell'area euro i ministri delle finanze e i banchieri centrali del G-7 si sono riuniti in teleconferenza per discutere l'uscita dalla crisi e per inviare segnali di tranquillità ai mercati spagnolo e portoghese finanziariamente instabili.

Esclusi a priori dal ministro delle finanze del Giappone interventi a sostegno dell'euro (oggi in recupero sopra 1,27 contro il dollaro ma soprattutto a minimi storici contro lo yen) mentre sono attese espressioni di solidarietà verso il piano Ue-Fmi da 110 miliardi per impedire la bancarotta della Grecia. Tra i temi al centro della riunione dei 16, invece, la lettera che la cancelleria tedesca Merkel e il presidente francese Sarkozy hanno inviato ai vertici dell'Unione europea sollecitando regole più rigide per assicurare la stabilità della moneta unica, alla luce dell'esperienza della crisi greca.

L'allarme di Trichet, la fiducia di Blankfein
Il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, intervenendo al vertice, ha messo in guardia i leader politici: «Attenzione, siamo di fronte ad una crisi sistemica». Da notare che in serata l'appena riconfermato ceo e presidente di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, da New York, si è detto fiducioso che i leader europei possano trovare una soluzione alla crisi originata dal debito greco e li ha invitati a rassicurare gli investitori: «I mercati - ha dichiarato Blankfein - devono essere tranquillizzati».

Sistemi di pronto intervento, agenzie di rating nel mirino
Un meccanismo di pronto intervento per salvare altri Paesi che dovessero finire nel mirino della speculazione, un giro di vite sulla vigilanza sui conti pubblici, nuove manovre correttive nei Peasi più esposti: questi alcuni dei principali strumenti attraverso i quali il vertice dell'Eurogruppo intende rispondere alla sfida lanciata dai mercati, sottolineando la volontà di difendere la stabilità e l'unità dell'Eurozona.

L'avvio del vertice, slittato di un'ora e mezzo rispetto all'orario previsto, è stato preceduto da ben quattro ore di consultazioni bilaterali, nel corso delle quali tutti hanno parlato con tutti. Incontri che hanno indicato chiaramente quanto la situazione sia complessa e potenzialmente esplosiva. La riunione straordinaria, del resto, è stata convocata all'insegna di mercati sempre più volatili e della necessità di evitare che la crisi scatenata dalla condizione fortemente debitoria della Grecia contagi altri partner, in primo luogo Spagna e Portogallo. E a questo scopo l'Eurogruppo sta valutando la possibilità di mettere in campo, già nei prossimi giorni, uno strumento di 'intervento-rapido' per combattere la speculazione che nelle ultime sedute ha affonfato le Borse.

Merkel: «Non c'è più tempo da perdere»
«Non c'è più tempo da perdere», ha detto tra l'altro la cancelliera Angela Merkel dopo aver parlato con il presidente Usa Barack Obama e aver concordato sull'esigenza di lanciare un «segnale forte» per salvare la Grecia e l'euro. Merkel, dopo il via libera del parlamento tedesco agli aiuti ad Atene, è determinata a portare a casa impegni concreti da parte dei suoi partner per il rafforzamento del Patto di stabilità e la vigilanza sui conti pubblici. Con l'introduzioni di sanzioni importanti - come la sospensione del diritto di voto in sede europea - da applicare a chi non dovesse rispettare le regole del gioco. La Germania vuole anche un'accelerazione del varo di nuovi strumenti per la regolamentazione dei mercati finanziari.

La disciplina di bilancio, le agenzie di rating
Nel testo di conclusioni su cui si sono confrontati i leader anche un forte richiamo al rafforzamento della disciplina di bilancio, e una chiara indicazione sul fatto che, se sarà necessario, i Paesi interessati dovranno compiere ulteriori sforzi per il risanamento dei loro conti pubblici. Dal vertice sono attese indicazioni sulla necessità di istituire un organismo europeo per vigilare sulle agenzie di rating, oppure puntare direttamente alla nascita di un'agenzia europea per la valutazione dei debiti pubblici.

Intanto dopo sette trimestri negativi l'economia della Spagna - altro paese del Sud Europa messo sotto pressione dalle agenzie di rating insieme a Grecia e Portogallo (e per quanto riguarda Moody's anche l'Italia, salvo correggere a frittata fatta, ndr) - è uscita ufficialmente dalla recessione. Nei primi tre mesi dell'anno, ha reso noto la Banca centrale iberica, il pil è cresciuto dello 0,1%. dato superiore alle stime della Commissione Ue.

Berlusconi invoca «misure chiare, concrete ed efficaci»
«Non è il momento di messaggi di buone intenzioni, ma di misure chiare, concrete ed efficaci per difendere l'euro, rafforzare l'Europa e l'unione monetaria». È questa la valutazione del premier Silvio Berlusconi arrivato nel pomeriggio a Bruxelles, sulla quale, indicano fonti di Palazzo Chigi, si è registrata piena condivisione nel corso degli incontri bilaterali con il portoghese Socrates, il francese Sarkozy, il premier spagnolo Zapatero e il presidente Ue, Van Rompuy. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo all'incontro promosso da Confindustria Veneto a Roncade, ha invece sostenuto che «se c'è una crisi della zona economica europea, c'è una crisi dell'Europa ed è una crisi globale che non si fermerà al nostro continente. Se c'è la forza di una visione comune, per capire che la speculazione è solo una parte del problema, credo che ci siano ragioni per essere fortemente ottimisti».

Letta: «Si decide sul futuro dell'Europa»
Quello che si terrà a Bruxelles questa sera sarà un vertice europeo «drammatico», convocato «per decidere se discutere sul futuro dell'euro e sul destino dell'Europa». Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, alla cerimonia di consegna del premio 'Guido Carli'. «Sono in corso consultazioni tra l'Europa e gli Stati Uniti - ha detto in serata Letta annunciando come probabile uno slittamento del vertice di un'ora - per discutere di una situazione che si è fatta molto difficile».

Papandreou: «Riaffermare fiducia nella moneta unica»
I vertici dei sedici paesi dell'Eurozona «riaffermeranno» questa sera «la loro fiducia nelle nostre economie e nella nostra moneta unica» durante il summit di Bruxelles, ha dichiarato il primo ministro greco, Georges Papandreou. «C'è una volatilità senza precedenti nel mondo e nell'economia mondiale - ha detto Papandreou -. È per questo che la riunione di oggi qui a Bruxelles è così importante».

Il no comment della Bce sul maxi sportello prestiti
Secco no comment dalla Bce, intanto, sulle voci riportate da agenzie di stampa internazionali di un'imminente decisione da parte della Bce di mettere a disposizione uno sportello prestiti con fondi per 600 miliardi di euro al tasso dell'1% con durata un anno a favore di 1.100 banche europee. Le voci, riportate dalle agenzie di stampa Bloomberg e Dow Jones, hanno contributo all'inversione di tendenza sui mercati finanziari e valutari. La decisione, secondo le stesse voci, dovrebbe essere annunciata nel fine settimana.

Le voci si sono intensificate nel tardo pomeriggio dopo che in mattinata la Bce ha tenuto una teleconferenza con i principali gruppi bancari dell'Eurozona, secondo quanto dichiarato da fonti del settore, nel quadro dei contatti con il Money Market Contact Group che tiene contatti regolati e comprende i primi 50 gruppi bancari del Vecchio Continente. (a cura di Alberto Annicchiarico)