L'Italia speriamo che se la cava. Il Belpaese finora ha scansato la tempesta. Riuscirà il salvataggio greco a evitarle il contagio? Secondo il Wall Street Journal, dopo i risultati positivi delle aste dei titoli italiani della scorsa settimana, afferma un'analisi di Irwin Stelzer, "se riesce a fare i tagli messi a punti dal ministro delle Finanze Giulio Tremonti e a ridurre il deficit che viaggia sul 5,2% del Pil (quello della Grecia è il 13,6%) l'Italia potrebbe evitare un declassamento".
Ma anche se l'Italia e gli altri paesi deboli non saranno contagiati, "Euroland è cambiata per sempre", è il titolo dell'analisi di Stelzer. A suo parere, è finita la possibilità di determinare la politica di bilancio a livello nazionale. E cambia per sempre lo standard per giudicare il debito sovrano. Le agenzie di rating ora sanno che il debito di ogni paese dell'eurozona pesa sui bilanci degli altri paesi. E con una maggiore consapevolezza del rischio "verrà la domanda per tassi di interesse più alti".

Il Wsj punta inoltre i riflettori sull'Italia e su Maria Cannata, direttore generale per il debito pubblico al Tesoro. A lei tocca l'arduo compito di stabilire "Come vendere bond italiani in mezzo al contagio dell'eurozona". "L'Italia, il cui debito pubblico totale di 1.700 miliardi di euro è sette volte quello della Grecia, ha finora evitato la tempesta", scrive Christopher Emsden.
La capacità di resistenza dell'Italia, spiega, dipende in parte dal basso tasso di indebitamento del settore privato e in parte dal rifiuto di Tremonti di imbarcarsi in misure di stimolo fiscale nonostante la peggiore recessione dalla Seconda guerra mondiale. "Ma "riflette anche alcune strategie tecniche sviluppate da Cannata". Niente effetto sorpresa nelle aste: l'Italia vende i suoi bond secondo un calendario "ostinatamente regolare per enfatizzare trasparenza e prevedibilità". Contribuisce anche un'infrastruttura di trading, la Mts, "altamente efficiente".
Il rigore della politica fiscale italiana ha permesso al Tesoro di avere da parte quest'anno almeno 25 miliardi di euro. Questo denaro, afferma Cannata, significa che l'Italia può finanziare la propria parte del pacchetto di salvataggio greco senza dover fare nuove emissioni di titoli di debito pubblico.

Facendo notare che il salvataggio greco non cura tutto, il Wsj tasta anche il polso degli investitori: alcuni si aspettano che i rendimenti sui titoli pubblici continuino a salire per molti paesi pesantemente indebitati. Secondo Michael Cirami, portfolio manager alla Eaton Vance, i rendimenti sui titoli quinquennali di paesi come l'Italia e il Portogallo saranno tra i quattro e i sette punti al di sopra di quelli tedeschi.

In Italia, la crisi greca ha però già fatto una vittima: Mario Draghi. Lo scrive Le Monde. Il governatore della Banca d'Italia è da tempo citato tra i potenziali candidati alla successione a Jean-Claude Trichet alla Banca centrale europea nel 2011. "Ma – scrive il quotidiano francese – Parigi stima che è diventato indifendibile, essendo stato tra il 2002 e il 2005 vicepresidente per l'Europa di Goldman Sachs".

La banca d'affari americana è accusata di avere aiutato la Grecia a mascherare l'impennarsi dei suoi deficit e del suo debito. "Draghi ha perso la sua chance" secondo una fonte vicina al presidente francese Nicholas Sarkozy riferita da Le Monde. Il secondo candidato è il tedesco Axel Weber. "Sarebbe delicato" rifiutare che un tedesco presieda la Bce, "dopo che le regole dell'euro sono state allegramente violate". Ma per Sarkozy è anche difficile accettare un tedesco perché ciò sancirebbe il dominio tedesco sull'euro a qualche mese dalle presidenziali francesi del 2012.

L'austerità incombe sulla Grecia, ma anche gli altri "anelli deboli dell'eurozona", nota Les Echos, che però salva l'Italia: "Tra i soliti noti, solo l'Italia si tira d'impiccio per avere mantenuto in piena crisi un rigore di bilancio abbastanza stretto che rassicura per il momento i mercati sulle sue capacità di rimborso".

L'editoriale del Financial Times ("Merkel's moment") critica il cancelliere tedesco Angela Mekel per non avere saputo svolgere un ruolo di leadership nella risposta europea alla crisi greca. La causa immediata è l'elezione regionale nel Nord Reno-Westfalia. Le sue esitazioni si spiegano con il fatto che è in effetti difficili convincere i tedeschi che l'eurozona richiede che prestino soldi alla Grecia. Almeno i due terzi dei tedeschi sono contrari al piano, ma la Merkel dovrà cercare di convincerli.

In un commento sul Ft, Wolfang Munchau constata: "La scelta dell'Europa è integrarsi o disintegrarsi". A suo parere, il piano triennale per la Grecia ne evita la rovina immediata, ma "ha solo un impatto marginale sulla solvibilità futura del paese". Munchau considera la Grecia destinata a cadere in un "buco nero". E vede nero anche per gli altri paesi indebitati: "La dimensione totale di un ‘backstop' di liquidità per Grecia, Portogallo, Spagna e forse l'Italia potrebbe ammontare tra i 500 miliardi e i 1000 miliardi di euro. Tutti questi paesi affrontano aumenti dei tassi d'interesse mentre sono in recessione o ne sono appena usciti. Il settore privato di alcuni di questi paesi semplicemente non è in grado di farcela a tassi più alti".
Sulla stampa britannica c'è una diffusa sensazione di pessimismo sul piano di salvataggio della Grecia e sulle prospettive dell'eurozona. L'Independent parla di "Collasso rinviato" e alla domanda "Chi viene dopo?" cita Portogallo, Spagna, Irlanda e Italia. Il Guardian sostiene che "la Grecia ha ancora una scelta": abbandonare l'euro e fare default sul grosso del suo debito sovrano. "Dopo tutto, ha funzionato per Argentina". Il Sunday Times mette in guardia da tutti i paesi del Sud Europa: "Non sono solo i greci: guardatevi da tutti gli Stati-siesta", Italia compresa. Per il Telegraph, la crisi greca espone le linee di default che attraversano l'eurozona.

Regna lo scetticismo anche per l'Economist. Il settimanale parla di un salvataggio "shock and awe" (shock e sgomento, come la campagna di bombardamenti sull'Iraq). Il pacchetto di soccorso record intende "intimidire i mercati" e convincerli a lasciar stare la Grecia.
L'editoriale del giornale spagnolo Expansion vede la Grecia "tra catastrofe e sacrificio" ed esclude decisamente l‘ipotesi di escludere la Grecia dall'euro. Una decisione del genere sarebbe "ingiusta" nei confronti dei cittadini greci, spezzerebbe le basi della costruzione europea e "manderebbe il messaggio sbagliato ai mercati". Ma è necessario, secondo Expansion, mettere a punto uno schema da applicare in futuro se dovessero presentarsi casi simili.
Un lancio Ap pubblicato su diversi siti Usa afferma che "All'origine crisi greca vi è l'antipatia per gli ordini dello Stato". Anche gli italiani- secondo l'agenzia Usa - hanno la fama di "ignorare apertamente le regole cui considerano inutile obbedire".

 

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