«Non siamo cattocomunisti»: così il settimanale «Famiglia Cristiana» replica alle critiche venute da esponenti della maggioranza dopo gli articoli in cui il settimanale dei Paolini contestava la politica del governo in materia di sicurezza. A cominciare da quelle mosse dal sottosegretario Carlo Giovanardi, dopo la polemica sulle impronte ai bambini rom decisa dall'esecutivo. Citando un rapporto dell'organizzazione Esprit, il giornale si augura che «non sia vero il sospetto» che in Italia stia rinascendo il fascismo «sotto altre forme». «Siamo e saremo sempre in prima linea su tutti i temi eticamente irrinunciabili», scrive Beppe Del Colle in un editoriale di prossima pubblicazione, nel quale si chiede di farla finita con le critiche. «Ora basta». «Una volta eravamo conosciuti come un giornale di gente coraggiosa, "inviati" che andavano nell'Est europeo, sfidando polizie occhiutissime, a cercare le testimonianze del lungo martirio dei cristiani sotto il comunismo», scrive Del Colle in un editoriale del prossimo numero in edicola. «Non siamo mai cambiati nel modo di affrontare le realtà del mondo con spirito di cristiani. Eppure, di tanto in tanto arrivano lettere: siete cattocomunisti. Perché? Perché critichiamo l'attuale governo, come abbiamo fatto con tutti i governi, anche democristiani, quando ci sembrava giusto e cristiano farlo».

Quanto alle critiche di Giovanardi e del centrodestra, il settimanale dei Paolini replica: «No, onorevole. Non siamo cattocomunisti. Tantomeno 'criptocomunisti', come dichiarato dal loquacissimo Gasparri e da altri politici (Rotondi, Bertolini, Quagliariello), senza argomenti. Abbiamo definito «indecente» la proposta del ministro Maroni sui bambini rom perché da un lato basta censirli, aiutarli a integrarsi con la società civile in cui vivono marginalizzati, ma dall'altro bisogna evitargli la vergogna di vedersi marcati per tutta la vita come membri di un gruppo etnico considerato in potenza tutto esposto alla criminalità». E ricorda come in Europa sia tornata alla mente, «come un simbolo», la foto del bimbo ebreo nel ghetto di Varsavia con le mani alzate davanti alle Ss.».

«Secondo Giovanardi - conclude Famiglia Cristiana nell'editoriale intitolato «Dribblare sui fatti, vizietto degli onorevoli» - non rappresentiamo la «vera dottrina della chiesa». Nessuna autorità religiosa ci ha rimproverato nulla del genere. E lui non ha nessun titolo per giudicarci dal punto di vista teologico-dottrinale. Siamo stati, siamo e saremo sempre in prima linea su tutti i temi eticamente irrinunciabili» afferma Del Colle: «Divorzio, aborto, procreazione assistita, eutanasia, 'dico', diritti della famiglia; abbiamo condannato l'inserimento dei radicali nelle liste del Pd. E ora basta».

Maurizio Gasparri ha già annunciato querela al direttore di Famiglia Cristiana don Antonio Sciortino per le «espressioni ingiuriose» usate nei suoi confronti. Un attacco che il capogruppo del Pdl al Senato definisce una «caduta di stile di una persona travolta da un crollo di vendite, oggi documentato anche dal Sole 24 Ore».

 

Shopping24