Due cose colpiscono fin dal primo incontro con Veronica Berlusconi: gli occhi liquidi verde acqua, bellissimi e malinconici, e la sua dignità. Se il primo dato affascina, e si dilegua per tornare a lampi, è senza dubbio il secondo a caratterizzare questa donna-mamma, che "incidentalmente" è anche moglie del premier. La dignità di chi, senza falsi pudori, sa ammettere: «Voglio che sia chiaro che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire». E' forse tutta qui la signora Lario: donna ferita, ma prima ancora madre, fierissima. Tutto il resto, come lo definisce lei "è ciarpame senza pudore". Un ciarpame fatto di letterine, veline, arrampicatrici e sgallettate d'ogni genere che la politica d'oggi ha sdoganato senza decenza e che, stando alle critiche della Fondazione Farefuturo, si preparerebbero a occupare gli scranni del Parlamento europeo. Quelle insomma che Concita de Gregorio ha definito "la squadra del cuore del premier". Le stesse che da brave iniziate ai misteri della politica, in quanto «volti giovani, facce nuove», secondo gli intenti del Cavaliere dovrebbero rinnovare l'immagine del Pdl in Europa. E pazienza se donna Veronica non ci sta. E' puro «sostegno del divertimento dell'imperatore», replica lei senza usare mezzi termini. Pur sapendo, la première dame, di ritagliar per sé il ruolo triste e malinconico che fu della belle créole , Joséphine de Beauharnais.

E ancora: «In Italia la storia va da Nilde Jotti e prosegue con la Prestigiacomo». Brivido freddo e lungo. Veronica qui si concede lo stiletto: la prima, scelta non a caso, è l'icona femminile delle donne comuniste; la seconda, la più distante dal premier in Consiglio dei ministri. Non basta: «Le donne oggi sono e possono essere più belle; e che ci siano belle donne anche nella politica non è un merito nè un demerito. Ma quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte, e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti». Più chiaro di così?

La copertina di "Chi" con la foto del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, insieme alla moglie Veronica Lario ed al nipotino Alessandro, figlio della primogenita Barbara (Ansa/Per gentile concessione di "Chi")Certo due domande sorgono spontanee: la prima è perché la signora non faccia come l'altra "icona del genere": Lady Diana. Preso atto che il suo matrimonio con Charles era, come disse lei in un'intervista, "un po' affollato", scelse la strada del divorzio. Anche perché Veronica, a differenza di Diana, nulla può rimproverarsi. Le ha tentate tutte infatti. Lei schiva e appartata, nel 2007 aveva inviato una lettera al quotidiano la Repubblica per chiedere pubbliche scuse all'intemperante marito. Arrivate le scuse, ed esibita la ricucitura - con tanto di foto a seguire in stile perfetta famiglia felice, con nipotino al seguito in vacanza al mare - il tran tran di sempre non sembra essere cessato. E dunque perché la signora di Macherio non trae le conseguenze del caso? Vai a sapere, affari (sic!) di famglia.

Il secondo quesito è invece più inquietante. Dopo i complimenti all'oggi ministro Mara Carfagna in tv, che destarono l'ira scrittoria della signora, sono arrivate altre foto con coté di letterine e letteronze, candidature con decoltè-vetrina, feste, e regali, soprattutto ciondoli-farfalla. Insomma possibile che anche il "Cavaliere del Cialis" (come lo chiamano, maligni, i gossippari più accaniti) non impari mai, e soprattutto cosa vorrà significare tutto questo crescendo? Non è dato sapersi. Di certo domenica sera il premier puntualmente, si è presentato alla festa per i diciotto dell'ennesima show-girl, Noemi Letizia. Una che lo chiama pure "papi".

«Che cosa ne penso? La cosa ha sorpreso molto anche me, anche perchè non è mai venuto a nessun diciottesimo dei suoi figli, pur essendo stato invitato», confida Veronica. Un ultimo colpo di fioretto, perdonato: stavolta a parlare è la mamma, e non solo (i figli sembrano essere d'accordo, ndr). Perciò signora Lario Berlusconi, veniamo al dunque: ora i figli sono grandi, può permetterselo: divorzi.

O, molto dignitosamente, come ha fatto fin qui, si rassegni.

Prima che sia troppo tardi. Prima cioè che anche gli italiani, e non solo Veltroni, si convincano che lei è l'unica vera oppositrice "all'empereur". Un seggio in parlamento per lei dal Pd, in Europa o meno, questo sì, sarebbe una vendetta fin troppo scontata. O no?

ps: Interrogato dai cronisti, da Varsavia arriva la risposta del primo ministro: «Anche la signora ha creduto a quello che hanno messo in giro i giornali, mi dispiace». La signora?

 

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