A tutto c'è un limite e «quel limite di decenza», nelle vicende private di Berlusconi, «è stato superato», secondo "Famiglia cristiana". «Non basta la legittimazione del voto popolare o la pretesa del "buon governo" per giustificare qualsiasi comportamento, perché con Dio non è possibile stabilire un "lodo", tanto meno chiedergli l'"immunità morale"», afferma il direttore del settimanale cattolico, don Antonio Sciortino, nelle risposte alle domande dei lettori. «La morale è uguale per tutti: più alta è la responsabilità, più si ha il dovere del buon esempio. E della coerenza, che è ancora una virtù, e dà credibilità alle persone e alle loro azioni».
«Chi ha l'onore e l'onere di servire il Paese (senza servirsene), per di più con una larga maggioranza, quale mai si era vista nella storia della Repubblica - prosegue il settimanale dei Paolini - è doveroso che si dedichi a questo importante compito senza "distrazioni", che un capo di Governo non può permettersi». Non solo: «A maggior ragione oggi, che il Paese è alle prese con una delle più gravi crisi economiche (ma anche morali) che abbia mai affrontato, con moltissime famiglie sulla soglia della povertà, lavoratori senza più occupazione e giovani precari a vita, senza futuro e speranza. Che esempio si dà alle giovani generazioni con comportamenti "gaudenti e libertini", o se inculchiamo loro i valori del successo, dei soldi, del potere: traguardi da raggiungere a ogni costo, anche tramite scorciatoie e strade poco limpide?. Oggi, per "Famiglia cristiana", il Paese più che di polveroni e distrazioni, necessita di maggiore sobrietà, coerenza e rispetto delle regole. E, soprattutto, chiarezza. Non solo a parole, ma concretamente, con i fatti.
La Chiesa, da parte sua, «non può abdicare alla sua missione e ignorare l'emergenza morale nella vita pubblica del Paese. Nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perché non intervenga e taccia. I cristiani (come dimostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati e amareggiati da questo clima di decadimento morale dell`Italia, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno "disincantata". Non si può far finta che non stia succedendo nulla, o ignorare il disagio di fasce sempre più ampie della popolazione, e dei cristiani in particolare». Don Sciortino si augura che «quanto prima», da una «politica da camera da letto» si passi alla vera politica delle «camere del Parlamento», «restituite alla loro dignità e funzioni. Prima che la fiducia dei cittadini verso le istituzioni prenda una via senza ritorno».

 

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