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Sciopero generale dei trasporti per il 7 luglio. La Regione Toscana chiede lo stato di calamità

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1 luglio 2009

Uno sciopero generale dei trasporti il 7 luglio: lo hanno proclamato Sdl, Cub e Cobas dopo i «gravissimi fatti accaduti a Viareggio, che hanno comportato un numero rilevantissimo di vittime e feriti». Lo comunicano i tre sindacati autonomi, sottolineando che la protesta «è indetta a difesa della sicurezza e dell'incolumità dei lavoratori e dei cittadini utenti dei trasporti, che non possono rischiare o perdere la vita per motivazioni che hanno a che vedere con la mancanza o la carenza di controlli e di misure atte a rendere massima la tutela della sicurezza».
In particolare - spiegano Sdl, Cub e Cobas - per il settore ferroviario ci saranno 4 ore di sciopero dalle 10 alle 14. Per il trasporto pubblico locale e il trasporto merci e logistica sono previste 4 ore «nel rispetto delle fasce protette localmente definite, che saranno comunicate singolarmente». Nel trasporto aereo, poi, la protesta durerà un'ora (dalle 10 alle 11), mentre nel settore marittimo ci sarà un'ora di sciopero all'inizio di ogni partenza.

Già da stasera smantellate le tendopoli
Con l'allentarsi della situazione di criticità, il responsabile della Protezione civile della Regione Toscana, Cristina Fancini, ha annunciato che già da stasera la tendopoli approntata davanti al Comune di Viareggio potrebbe essere smantellata. Il funzionamento della macchina degli aiuti, spiega una nota della Regione Toscana, è testimoniato dal fatto che soltanto 67 persone, tra le circa 1000 che non sono potute rientrare nelle proprie abitazioni, hanno dormito nelle tendopoli allestita dalla Protezione civile. Erano circa 1900 i posti messi a disposizione per l'accoglienza. Tutti gli altri hanno trovato ospitalitá in case di amici e conoscenti, e in hotel.

Berlusconi a Viareggio: «Decreteremo lo stato d'emergenza»
Silvio Berlusconi, ieri a Viareggio, ha spiegato che nel prossimo Consiglio dei Ministri «decreteremo lo stato di emergenza». Il governo, ha sottolineato, «garantirà la ricostruzione del 100% delle case distrutte».
Parlando del vagone deragliato e dal quale è fuoriuscito il gas, il presidente del Consiglio ha spiegato che «aveva una scadenza della revisione prevista a dicembre 2009». Il vagone, ha sottolineato il premier, era di costruzione americana e immatricolato in Germania.
Al momento del suo arrivo in città Silvio Berlusconi è stato accolto da applausi che presto, però, sono stati coperti da una forte contestazione. Anche dopo l'ingresso del presidente del Consiglio nella sede del Comune, blindata dalle forze dell'ordine, un gruppo di persone ha continuato a contestarlo. Molti hanno ripetutamente urlato «Buffone buffone» all'indirizzo di Berlusconi, rivolgendogli anche offese. Davanti al Comune si trova anche un gruppetto di sostenitori del Cavaliere, meno nutrito, che sta applaudendo nei suoi confronti. Al suo ingresso nella sede del Comune Berlusconi non ha risposto alle offese limitandosi a salutare chi lo applaudiva. Nella piazza del comune le fazioni pro e contro Berlusconi si stanno sfidando a colpi di slogan.

La Regione chiede lo stato di calamità
Intanto la Regione Toscana ha chiesto lo stato di calamità. Il presidente, Claudio Martini, ha spiegato che la Regione sta definendo la delibera in modo che il Governo possa discuterla nel prossimo Consiglio dei ministri. «Ora - ha aggiunto Martini - dobbiamo capire se sono state rispettate le norme di sicurezza e se la rete dei controlli su queste norme è stata efficiente. Se così fosse, dobbiamo ragionare sulla necessità di modificarle per garantire sempre la sicurezza. Ma per ora siamo soltanto nel campo delle ipotesi e dobbiamo aspettare l'esito delle inchieste».

Secondo il procuratore generale della Toscana Beniamino Deidda «l'incidente avvenuto a Viareggio non è frutto del caso, ma di precise azioni od omissioni che saranno attentamente vagliate e correttamente individuate». Deidda che ha parlato a lungo con il procuratore di Lucca Aldo Cicala, coordinatore dell'inchiesta insieme al sostituto lucchese Giuseppe Amodeo, ha poi aggiunto che «per ora gli inquirenti non sono in grado di indicare con precisione la causa specifica dell'incidente. Si stanno vagliando delle ipotesi sul deragliamento, come quella del cedimento strutturale di uno dei carri, ma al momento nessuna viene esclusa, tranne chiaramente e recisamente quella di un attentato». Deidda ha confermato che al momento l'inchiesta, aperta per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e incendio colposo, è contro ignoti. Tra gli atti disposti subito dalla procura di Lucca il sequestro del convoglio interessato dall'incidente.

I soccorsi
Tra le macerie degli edifici crollati, i soccorritori sono ancora a lavoro. Il raggio di zione dell'esplosione è di trecento metri. Secondo quanto riferito dai Vigili del Fuoco le palazzine crollate sono cinque, ma gli edifici danneggiati potrebbero essere di più. L'accesso alla zona interessata dall'incidente è ancora bloccato dalle forze dell'ordine, perché sono in corso le operazioni di svuotamento delle altre cisterne cariche di gpl: lo scopo è quello di scongiurare il rischio di nuove esplosioni.

  CONTINUA ...»

1 luglio 2009
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