«Entro settembre non ci sarà più nessuno in una tenda»: la rassicurazione è del premier, Silvio Berlusconi, che è intervenuto stamani al workshop Ocse-ministero dell'Economia ancora in corso al ministero del Tesoro. Il premier ha ricordato che ci sono già 650 operai al lavoro e che nel giro di pochi mesi si conta di consegnare le nuove case. «C'è un clima molto positivo nelle tendopoli - dice Berlusconi - ma vogliamo che siano assolutamente provvisorie».
Per quanto riguarda le scelte urbanistiche il premier ha ricordato che si è deciso di non costruire delle new town ma di aggiungere a ciò che già esiste nuovi quartieri senza modificare ciò che già esiste. Quindi non ci sarà nessuna turbativa a quello che è già esistente«. Per quanto riguarda le nuove case Berlusconi ha ricordato che quando i cittadini torneranno nelle loro case ristrutturate le prime andranno agli studenti universitari e saranno case »dove poter portare la famiglia o la fidanzata«.
Due miliardi da Abi e Cdp
Il presidente del Consiglio ha poi plaudito all'accordo tra Abi e Cassa depositi e prestiti che mette a disposizione due miliardi di euro per la ricostruzione delle abitazioni nelle aree colpite dal terremoto in Abruzzo: «Siamo rimasti basiti dalla generosità di questa offerta», ha detto il premier.
il Presidente dell'associazione dei banchieri, Corrado Faissola, e l'amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti (Cdp), Massimo Varazzani, hanno sottoscritto proprio in occasione in occasione del workshop Ocse-Mef «L'Aquila Earthquake - Re-launching the Economy»,una convenzione che getta le basi per la ricostruzione delle abitazioni nelle aree colpite dal recente terremoto. L'accordo definisce le regole per concedere ai proprietari di abitazioni gravemente danneggiate dal sisma finanziamenti agevolati fino a 80mila euro da utilizzare per gli interventi di riparazione.
La polemica sulla stampa catastrofista
«Ho detto agli imprenditori di aumentare la pubblicità ma, allo stesso tempo, di dire agli editori di essere anch'essi fattore di fiducia e non alimentare essi stessi la crisi». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, punta nuovamente il dito contro la stampa, colpevole, in alcuni casi, secondo lui, di alimentare la paura verso la crisi. Intervenendo al Workshop per la ricostruzione post-terremoto in Abruzzo il premier ha sottolineato che «le imprese non devono dare pubblicità a quotidiani che aumentano la paura della crisi».
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