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Matteoli: «I morti sono 16». L'ad delle Ferrovie domani in Senato

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01 luglio 2009

I morti accertati dell'incidente ferroviario accaduto a Viareggio «sono 16». Lo ribadisce, nell'informativa in Aula al Senato, il ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, commentando le notizie che indicano 17 morti. «Ho visto un lancio di agenzia di un'ora fa che parlava di 17 morti accertati. Prima di entrare in aula, ho cercato di informarmi e al momento - ha detto il ministro - i morti accertati risultano 16 e i feriti 27. Purtroppo molti di loro sono molto gravi».
Domani sarà la volta dell'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, che sarà ascoltato alle 14.30 in Commissione Lavori Pubblici del Senato. Al centro dell'audizione le problematiche connesse alla sicurezza del trasporto ferroviario, anche alla luce del gravissimo incidente di Viareggio. Verrà ascoltato anche il direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie,
Alberto Chiovelli.


Il sindaco di Viareggio Luca Lunardini auspica che si possano tenere funerali di Stato. La data non è ancora stata confermata. Da stasera infatti ci sarà al lavoro il pool di medici legali che per 48/72 ore sarà al lavoro per il riconoscimento delle vittime. Saranno comunque ha sottolineato Luanrdini funerali pubblici.

Al momento non ci sono indagati, ma «non siamo in grado di escludere dal novero delle indagini nessuno dei soggetti che, in qualche modo, hanno avuto una parte nella vicenda». Lo ha detto il Pg della Toscana, Beniamino Deidda, parlando dell'inchiesta in corso a Lucca sull'incidente ferroviario avvenuto due notti fa a Viareggio. Deidda ha aggiunto che saranno affidate perizie tecniche «su tutti gli aspetti che hanno attinenza con la dinamica dell'incidente: quello della manutenzione del convoglio non è certamente l'unico da chiarire». «Le indagini sono a tutto campo - ha concluso Deidda -, lavoriamo affinchè tutti i responsabili siano individuati».

Tra le ultime vittime dell'esplosione del gpl contenuto in un carro cisterna, avvenuta alla stazione di Viareggio nella notte tra lunedì e martedì, ci sono anche una bimba di tre anni, di origini non italiane che era ricoverata all'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, e Lorenzo, due anni e mezzo, che invece era stato trasferito all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Entrambi avevano ustioni nel 90% del corpo. Durante la notte sono proseguite le operazioni per la messa in sicurezza della zona del disastro e per la ricerca dei dispersi, sul cui numero non c'è ancora certezza: alcune fonti parlano di una persona, altre di tre.
I vigili del fuoco hanno già svuotato sei dei 14 vagoni cisterna che componevano il treno merci deragliato nei pressi della stazione. La notte è trascorsa tranquilla per i circa 300 abitanti allontanati per precauzione dal quartiere e ospitati in case di amici, alberghi messi a disposizione dal Comune, nella palestra di una scuola dove è stata allestita anche una mensa, o nella tendopoli alzata davanti al Comune.

Intanto potrebbe iniziare già in serata il rientro nelle proprie abitazioni dei circa mille cittadini di Viareggio fatti sfollare ieri per consentire lo svuotamento del gpl dalle cisterne del treno. Il rientro degli sfollati coincide con il termine delle operazioni, che sono gestite dai vigili del fuoco. Questa notte è stato infatti completato lo svuotamento di quattro cisterne, mentre altre tre sono in fase di degassificazione, i tecnici stanno cioè facendo uscire la «quota parte residua di gas», bruciandolo come una specie di candela. Manca ancora da svuotare una cisterna che è completamente piena e da mettere in sicurezza la cisterna del vagone che ha subito l'incidente.

Continuano le ricerche dei dispersi: «Si tratta di ricerche complesse che proseguiamo nelle abitazioni distrutte. In alcuni casi è particolarmente difficile per la distruzione, i solai crollati, le alte temperature. Ma la speranza di trovare superstiti a questo punto è bassa», spiega il direttore generale dell'Ufficio gestione emergenze del Dipartimento nazionale di Protezione Civile Fabrizio Curcio. La notte scorsa - aggiunge Curcio - hanno usufruito dell'assistenza della Protezione Civile nelle tendopoli circa 60 persone su mille abitanti che hanno dovuto evacuare la cosiddetta zona rossa, gli altri sono stati ospitati da parenti e amici. Riguardo il conto di vittime e feriti, la Protezione Civile conferma che ci sono 16 morti accertati, 23 feriti e tre dispersi, i cui nomi vanno però incrociati con molti dei deceduti che non sono stati identificati.

01 luglio 2009
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