Il sindaco di Bari Michele Emiliano ha cambiato idea. Non vuole più partecipare alle primarie contro Nichi Vendola, governatore della regione Puglia. In una lettera scritta al segretario del Pd pugliese Sergio Blasi, l'ultimo giorno dell'anno Emiliano ha definitivamente rotto gli indugi: «Non parteciperò alle primarie, ma questo non vuol dire che non avrò un ruolo nelle elezioni regionali».

Così, adesso, la situazione che già era a livelli più che allarmanti all'interno del centrosinistra pugliese, si è fatta tragicomica. Il Pd, infatti, aveva sottoscritto un accordo con l'Udc la scorsa settimana a condizione, però, che il candidato fosse appunto Emiliano. «Noi – aveva detto e ripetuto Casini – facciamo l'accordo con il centrosinistra, ma non siamo disposti in nessun modo a votare Vendola».

Il vertice nazionale del Pd, da Bersani a D'Alema, aveva caldeggiato questa intesa con l'Udc e per farlo si era rimangiato la promessa fatta a fine ottobre a Vendola di votare lui e solo lui alle regionali di marzo. Allora, però, non c'era ancora la possibilità di andare insieme al partito di Casini, che in Puglia è fondamentale con il suo 10% per vincere le elezioni. E visto che in politica tutto è possibile, nel giro di qualche settimana il Pd ha deciso di candidare il sindaco Michele Emiliano, gradito anche a Udc e Idv.

Vendola, però, non ha fatto retromarcia, anzi, ha proposto le primarie. Che Emiliano prima non voleva accettare, poi ha accettato e infine si è tirato indietro. È successo che lo scorso 28 dicembre l'assemblea dei 126 delegati chiamata a scegliere il candidato si è trovata di fronte ad una contestazione nata all'interno del centrosinistra che spinge per Vendola. Il popolo del web con percentuali bulgare ha detto chiaramente che il candidato doveva essere l'attuale presidente della Regione. A questo punto Emiliano si è tirato indietro.

Tutto finito? Neanche per sogno. I giochi ripartono, ma il Pd è in un vero e proprio stato confusionale. Lunedì prossimo a Roma i dirigenti regionali pugliesi andranno a dire al segretario nazionale Pierluigi Bersani che la base vuole Vendola. Per non perdere in maniera sicura (Pdl e Udc in Puglia hanno 10-12 punti di vantaggio sul centrosinistra), si cercherà un terzo candidato che vada bene sia all'Udc sia all'Idv.

Il nome potrebbe essere quello del deputato, poco più che quarantenne, Francesco Boccia - economista, ex assessore al Comune di Bari, sconfitto da Vendola nel confronto pre-elettorale del 2005 - che correrebbe ma senza fare le primarie, «perché – dicono i collaboratori più stretti di Boccia – le primarie stanno diventando un terreno per la resa dei conti all'interno del Pd». E il centrodestra? Strano a dirsi, aspetta le mosse degli avversari: se il candidato fosse Vendola, quindi senza i voti di Idv e Udc, allora potrebbe essere scelto il magistrato Stefano Dambruoso. Se, invece, la coalizione di centrosinistra dovesse comprendere anche Udc e Idv, la scelta cadrebbe su Adriana Poli Bortone.

 

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