Una valutazione sulla possibilità che a Bologna, il cui sindaco Flavio Delbono si è dimesso oggi, si possa votare il prossimo 28 marzo sarà al vaglio di una riunione di tecnici, venerdì al ministero dell'Interno. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a "Porta a Porta". «È una valutazione che bisognerà fare perché bisogna cambiare la legge», ha spiegato Maroni. «

Quella attualmente in vigore prevede che si possa votare il 28 marzo solo nel caso in cui il sindaco si è dimesso entro il 21 gennaio - ha aggiunto il titolare del Viminale -. Per votare il 28 marzo occorre un provvedimento legislativo (un decreto-legge, ndr)». Ed ecco la ragione del vertice tecnico convocato al ministero dell'Interno.

Delbono, l'addio dopo l'ok al bilancio

Poche parole dette in coda al Consiglio comunale che ha licenziato il bilancio. Si è conclusa così in maniera ufficiale l'esperienza, come sindaco di Bologna, di Flavio Delbono, travolto da quello che è stata ribattezzata come "Cinzia-gate": una storia di viaggi a carico della Regione con l'ex segretaria e compagna, Cinzia Cracchi, ai tempi in cui Delbono era vicepresidente della giunta regionale. Alle ipotesi di reato sulle quali sta lavorando il pm Morena Plazzi – peculato, abuso d'ufficio e truffa aggravata – si è aggiunta peraltro anche l'induzione a rilasciare dichiarazioni mendaci o non farle fare, per le presunte pressioni fatte sulla stessa Cracchi.

Alla luce di quanto previsto dall'articolo 53 del testo unico degli enti locali, «rassegno le mie dimissioni dalla carica di sindaco di Bologna». Dopo questa secca formula di rito, il tempo di un giro di strette di mano e Delbono, alle 16.16, è uscito dall'aula per andare nel suo ufficio. Tempo 15 minuti e l'ormai ex primo cittadino ha anche lasciato Palazzo D'Accursio senza rilasciare alcuna dichiarazione. È stato questo passo, come si diceva, ad aprire la strada a un decreto-legge del governo per abbinare il nuovo voto cittadino all'election day amministrativo del 28 e 29 marzo, scongiurando lo spettro di un lungo commissariamento. La decisione del sindaco era stata anticipata alle 13 dal suo vice Claudio Merighi: «Sono andato dal prefetto per informarlo che Delbono si dimetterà oggi pomeriggio in Consiglio».

Con le dimissioni ufficiali si chiude una fase di stop-and-go che aveva portato a ritenere impossibile un election day visto che proprio Merighi aveva parlato di «esigenza di chiudere il mandato con la coscienza serena» non coincidente «forse con i problemi di Maroni». Ma oggi le cose sono cambiate: questa mattina il segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani – che sembrava aver preso tempo sull'ipotesi dell'election day – aveva aperto al voto primaverile. Ora le dimissioni e la palla che passa nel campo del governo.

 

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