Attuazione del decreto Ronchi e privatizzazione del 20% di Acea in tempi rapidi: «valuteremo di avviare il processo entro l'anno». Approvazione del bilancio 2010 in aprile. Ma anche riorganizzazione della holding Campidoglio.

Solo tre delle sfide principali del sindaco di Roma Gianni Alemanno per il 2010: «In questi 20 mesi – spiega – abbiamo preparato le condizioni per un profondo cambiamento». A quasi due anni dall'insediamento delinea le mosse per lo sviluppo della città. Con la testa alla campagna elettorale per le Regionali e il cuore alle casse del Comune.

Dopo la sentenza n.340/2009 della Consulta che a fine dicembre ha dichiarato in parte illegittimo il meccanismo previsto in Finanziaria grazie al quale, una volta trasferiti i vecchi edifici della Difesa, gli enti locali li avrebbero fatti poi confluire in Fondi immobiliari (con possibilità di farne centri commerciali, residenziali) dribblando vincoli urbanistici e verifiche di conformità ad atti di competenza di Regione e Provincia.

Come risolve questo stop?
La sentenza non ci riguarda, grazie ai poteri che la legge sul federalismo fiscale riconosce a Roma Capitale. L'art. 24, infatti, riconosce al Comune di Roma i poteri in materia di sviluppo urbano e pianificazione territoriale. E quindi non abbiamo bisogno delle deroghe sui controlli regionali che la finanziaria aveva previsto e che la Corte costituzionale ha invece annullato. Ovviamente questi poteri dovranno essere attuati anche con il consenso della Regione Lazio.

E una Regione "amica" serve.
Certo. Ma, a prescindere da chi governerà, mi sembra impensabile che la Regione ostacoli i poteri speciali di Roma Capitale. Possiamo anche ipotizzare una delega specifica in materia urbanistica su questo caso particolare relativo alla valorizzazione degli immobili della Difesa.
Insomma, per noi non ci sono problemi.

Dunque i 600 milioni del Piano di rientro non sarebbero in discussione. Ma il metodo direi di sì.
Il problema è di carattere generale perché utilizzare risorse immobiliari per risolvere problemi di debito e di bilancio è una forzatura, che noi abbiamo accettato perché c'è un momento di crisi economica. Contiamo nel corso di questi anni di utilizzare il federalismo demaniale per finanziare lo sviluppo, mentre il problema del piano di rientro deve essere affrontato con altri tipi di strumenti e risorse.

Cioè?
Ricordo che il Piano di rientro è stato approvato dal Consiglio dei ministri, io opero come Commissario di Governo e quindi il Piano di rientro è ormai un problema dello Stato e non del Comune.

Tremonti permettendo...
Tremonti ovviamente difende le casse dello Stato, però c'è un Dpcm (Decreto presidente consiglio dei ministri), approvato dal Consiglio dei ministri, registrato dalla Corte dei Conti che ha disciplinato la materia, nominando un Commissario e definendo il Piano di rientro.

Quando il varo del Bilancio 2010?
Ci stiamo lavorando, credo sarà approvato in aprile con interventi tali da rimettere in equilibrio finalmente questo bilancio che noi abbiamo ereditato strutturalmente squilibrato. Vogliamo invertire il processo: risanare il debito e avere conti in equilibrio. Per questo dobbiamo lavorare su interventi di risanamento e riduzione delle spese.

Dove taglia?
Avremo una centrale acquisti unificata per beni e servizi, uno strumento che ridurrà tutti i centri di spesa, non solo comunali ma anche dei municipi. Sono 700 le unità che in questo momento stanno spendendo in maniera autonoma. Poi il turnover del personale messo sotto controllo per produrre una riduzione dei costi. Abbiamo al momento 27mila dipendenti comunali e 31mila dipendenti della holding, numeri che vanno ridotti con una riorganizzazione del turnover. Stiamo lavorando al riassetto della Holding, alla dismissione delle partecipazioni inutili e poi va attuato il decreto Ronchi.

Che significa Acea: che tempi prevede per la cessione del 20%?
Rapidi. Valuteremo di avviare il processo di privatizzazione entro l'anno.

Quali investitori immagina?
Partner legati al territorio, fondazioni, imprenditori. Punteremo a fare in modo che ci sia una platea la più ampia possibile, per non avere un socio privato prevalente.

Quanto pensa di risparmiare con la riorganizzazione della Holding?
Non abbiamo cifre precise al momento. Il Comune avrà poteri di controllo e direzione più pregnanti sui bilanci delle società. Ci sarà una delibera in cui saranno previsti poteri di indirizzo più stringenti. La creazione di una società capofila di tutte le partecipazioni comunali ci permetterà anche di avere un risparmio sul versante fiscale per le diverse compensazioni che verranno fatte. Puntiamo a tagliare sprechi, spese improduttive. Risparmieremo per aumentare offerta e servizi.

Olimpiadi 2020: i tempi e le mosse.
Entro fine febbraio formalizzeremo il dossier della candidatura di Roma. Il Coni avrà poi due mesi per decidere la candidata italiana.

Venezia è già in pista.
Anche noi. Dopo aver presentato ufficialmente il dossier inizierà il roadshow nazionale. Se il Coni sceglierà Roma dovremo cominciare a lavorare a livello internazionale con il Comitato promotore. Il Cio deciderà nel settembre 2013.

Chi guiderà il Comitato Olimpico? Circolano diversi nomi: da Glisenti a Malagò…
I nomi in circolazione sono sbagliati, tutti. Le posso dire con certezza solo che non sarà romano, la candidatura è nazionale.

Un tecnico?
No, sarà un personaggio di grande prestigio e peso imprenditoriale. I tecnici serviranno per un management di altissimo profilo.

Ha in mente qualche nome?
Sì ma ora non posso dire nulla.

Sugli appalti?
Cercheremo di adottare soluzioni che garantiscano l'efficienza evitando concentrazioni di poteri monopolistici, per favorire lo sviluppo imprenditoriale, cioè avere più spazio per il mercato. Tutti i nostri appalti, come abbiamo fatto già per le strade e stiamo facendo per il verde pubblico, saranno a misura delle Pmi romane. Mai più maxi appalti alla Romeo insomma. Vogliamo un'amministrazione forte nel controllo e più mercato.

Veniamo alla Camera di Commercio, si lavora per il dopo Mondello.
È questione legata alle imprese. La politica deve smettere di entrare a gamba tesa. Serve una presidenza di prestigio con competenze e capacità di leadership. Che capisca quanto sia importante la collaborazione tra Camera e Comune.

Formula 1: cosa prevede il piano di riqualificazione dell'Eur?
C'è un progetto importante sul Polo congressuale che mira a integrare le attività congressuali della Nuvola di Fuksas con quelle della Fiera di Roma. Quando la Nuvola entrerà in piena operatività con convegni da 10-12 mila persone bisognerà evitare che quell'area si intasi. Quindi i problemi di mobilità e di funzionamento dell'Eur non vengono dal Gp ma da questi progetti preesistenti. Anzi il Gp ci potrà aiutare a trovare le risorse per fare gli investimenti infrastrutturali necessari.

Appunto, su traffico e decoro finora ha fatto molto poco...
Non è vero. È stato fatto tantissimo ma ci vorrà un po' di tempo per vederne gli effetti. Sul traffico abbiamo varato un piano parcheggi da 64mila posti, abbiamo rifinanziato le metropolitane trovate largamente prive di copertura. Cose che non si vedono oggi ma nel giro di due anni avremo cambiamenti sostanziali. Stesso discorso per il decoro: se non risanavamo finanziariamente Ama, risanamento finito in dicembre, qualsiasi ragionamento era un pannicello caldo. Questi venti mesi sono stati intensissimi, abbiamo preparato le condizioni per un profondo cambiamento.

 

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