Il ministero della Giustizia, nel 2009, grazie anche all'istituzione di un'unità di monitoraggio, è riuscita ad abbattere la spesa delle intercettazioni del 25/30%, «senza incidere sulla qualità». Così il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, nel corso della sua relazione annuale sull'amministrazione della giustizia al Senato. Il Guardasigilli, che auspica una «rapida e definitiva approvazione» del ddl sulle intercettazioni, ha ricordato che il sistema delle intercettazioni fino all'anno scorso era «sostanzialmente fuori controllo» e che a ottobre 2008 il debito nei confronti delle società fornitrici del servizio dal 2006 era «pari quasi a 500 milioni di euro».

Il 28 gennaio a Reggio Calabria il piano antimafia. Il 28 gennaio a Reggio Calabria, ha detto il ministro, sarà varato un nuovo piano antimafia «che comprenderà alcune misure organizzative e amministrative ed altre di rango legislativo».

La giustizia italiana è in crisi. «La giustizia italiana é in crisi, ma per esprimere questo giudizio e formulare questa diagnosi non era necessario pronunciare oggi questa relazione. Sono qui a dirvi non solo la diagnosi ma la nostra terapia», ha detto Alfano. «L'azione che ho avviato rispetta tre linee essenziali: l'adozione di misure organizzative, innovazioni legislative in materia sia ordinamentale che procedurale e previsione di un programma di impegni per il 2010». «La lentezza dei processi - ha detto il ministro - è un nemico insidioso che però si può vincere», rilevando che «il Governo ha gli strumenti per farlo». Il ministro ha ringraziato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, «per la saggezza che ha avuto modo di dimostrare nell'intervenire sulla delicata materia della giustizia mostrando equilibrio istituzionale».

Ci sia convergenza sul dl sedi disagiate. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha auspicato che sul decreto sulle sedi disagiate ci sia, al momento del voto finale, «una più ampia convergenza». Alfano ha annunciato che in commissione giustizia della Camera era stato appena approvato «con una larga maggioranza» un emendamento dell'opposizione riformulato dal governo. «Auspico che ci sia una convergenza più ampia anche al momento del voto finale».

Separare le carriere. «Per ottenere risultati duraturi - ha detto il ministro - non basta un'azione di tipo ordinario, occorre procedere alla riscrittura di alcune fondamentali e strategiche regole costituzionali che, ferma la indipendenza e autonomia della magistratura, attribuiscano al giudice il ruolo centrale nell'esercizio della giurisdizione e garantiscano a un separato ordine dell'accusa piena autonomia nell'esercizio dell'azione penale nonché nello svolgimento delle indagini sulle notizie di reato che a esso pervengano».

Ripensare struttura e funzioni del Csm. Va «ripensata adeguatamente» la «struttura, la composizione e la funzione del Consiglio superiore della magistratura - ha detto Alfano - ben oltre l'esigenza di innovarne il sistema elettorale, che può essere modificato con legge ordinaria».

La foto della situazione giustizia nel Belpaese. Ecco le cifre chiave di Alfano che fotografano la situazione della giustizia in Italia: 5.625.057 Sono i procedimenti civili pendenti, con un aumento del 3% rispetto al 2008; 3.270.979. Quelli penali con una riduzione modesta rispetto all'anno precedente; 65.067 i detenuti di cui 24.252 stranieri si trovano reclusi nelle 204 strutture penitenziarie del nostro paese. Il ministro ha anche ricordato che sono 20.959 i minorenni segnalati segnalati all'autorità giudiziaria. «Questa enorme mole di lavoro - ha detto Alfano - non ha eguali nei paesi dell'Unione europea viene gestita da 9.080 magistrati togati, 3.513 giudici onorari, 40.456 unità di personale giudiziario, 1.399 addetti al settore minorile, 46.662 dipendenti dell'amministrazione penitenziaria».

Arrestate 942 persone per stalking. L'autorità giudiziaria ha già accertato nei primi mesi di vigenza della nuova normativa sullo stalking (dl 23 febbraio 2009) «5.153 Delitti, con l'arresto per il reato in oggetto di 942 persone». Alfano ha precisato che si «tratta di cifre finora non pubbliche».


In arrivo un piano per lo smaltimento dell'arretrato civile. Il ministro della Giustizia proporrà al Consiglio dei ministri un «piano straordinario di smaltimento dell'arretrato civile». Il primo è al primo posto fra i 14 impegni che il governo si assume per il 2010 «soltanto con l'alleggerimento delle norme fardello dei procedimenti arretrati sarà possibile ottenere concreti
benefici dalla riforma del processo civile». Alfano ha detto che nel 2008 su 4.826.373 procedimenti sopravvenuti, quelli esauriti sono stati ben 4.605.551, con un saldo negativo
di circa 220mila processi. «Il vero problema da risolvere è quello dell'eliminazione dell'arretrato».

In Abruzzo ricostruzione in 47 giorni di una nuova sede. Il Guardasigilli ha rivendicato «gli straordinari risultati» ottenuti in Abruzzo. «Per la prima volta in epoca repubblicana - dice nella relazione sullo stato della Giustizia al Senato - si sono resi contemporanemante inutilizzabili tutti gli uffici giudiziari del distretto" abruzzese. Il ministero «con uno sforzo eccezionale, in soli 47 giorni, ha messo in opera una nuova sede interamente cablata e informatizzata. Si é restituito il servizio giustizia a un'intera regione». Alfano sarà il 30 gennaio all'Aquila per l'inaugurazione dell'anno giudiziario.

 

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