REGGIO CALABRIA - Nel distretto giudiziario di Reggio Calabria, uno o più magistrati sono in pericolo di vita. Lo ha fatto capire il ministro dell'Interno Roberto Maroni spiegando che saranno rigorosamente rafforzate a loro tutela le misure di sicurezza, durante la conferenza stampa congiunta col Guardasigilli Angelino Alfano, al termine di quella che è stata la prima riunione in assoluto in riva allo Stretto del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica.

Quattro, ha spiegato il responsabile del Viminale, le direttrici in cui si muoverà il Governo: la verifica e il potenziamento delle misure di sicurezza a tutela (appunto) dell'incolumità fisica dei magistrati; l'invio - già da lunedì - di 121 uomini della Polizia di Stato, dei carabinieri e della Guardia di finanza per "potenziare le strutture investigative" e il contrasto alla criminalità organizzata (questi uomini per metà saranno impiegati nel Reparto prevenzione crimine); un rinnovato impulso all'aggressione ai patrimoni, che nell'ultimo anno e mezzo ha portato alla confisca di oltre 12mila beni per un controvalore da 6,9 miliardi di euro, con l'istituzione proprio a Reggio dell'Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati e la loro destinazione a finalità sociali (e a tale scopo Maroni e Alfano, lasciando la Prefettura, hanno incontrato a Palazzo di città il sindaco e dirigente pidiellino Giuseppe Scopelliti); il contrasto alle infiltrazioni delle potentissime ‘ndrine nel loro obiettivo per antonomasia, l'allettante "Expo 2015" di Milano (tra una settimana esatta, sarà inaugurata nel capoluogo lombardo la sezione meneghina del comitato Grandi Opere che verificherà quali misure siano necessarie per impedire che le cosche mettano le mani sull'Expo).

Un ulteriore investimento da un milione di euro (tratto dai 100 milioni di euro del Fondo per la sicurezza urbana, aggiuntivo rispetto ai 206 milioni già accantonati per il Pon Sicurezza) andrà a configurare un reticolo di videocamere per rendere tangibilmente più sicuri i gangli "strategici" della città. Alfano ha poi chiarito che un fondamentale passo verrà messo a punto dal punto di vista legislativo e culturale, inserendo esplicitamente per la prima volta, nel Piano straordinario antimafia del Governo, il termine ‘ndrangheta. Ma saranno pure potenziati i ruoli della magistratura con 2 nuovi sostituti procuratori generali e 3 nuovi sostituti procuratori della Repubblica. Ancora, verranno rilasciate nuove norme destinate a rendere ancor più efficace la lotta a tutte le mafie e s'introdurrà un inedito modello organizzativo per deburocratizzare e conferire flessibilità agli uffici amministrativi del settore Giustizia.

 

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