BARI - L'ok di Pier Ferdinando Casini alla candidatura di Francesco Boccia, rischia di creare una scissione all'interno del Pd. Il Governatore della Puglia, Nichi Vendola, dopo le dichiarazioni del leader dell'Udc ha detto chiaro che pur "non avendo nulla contro Boccia, è necessario fare le primarie.

Se non si fanno, io correrò da solo", ha aggiunto il Governatore della Puglia al termine di una giornata convulsa che rievoca pari pari i giorni precedenti il rifiuto del sindaco di Bari Michele Emiliano. Vendola in questa partita non è solo, perchè ieri alcuni dirigenti di primo piano del Pd, come l'assessore regionale Guglielmo Minervini, hanno paventato l'ipotesi di una scissione all'interno del Pd pugliese nel caso non si facciano le primarie.

Domani Boccia continuerà il suo giro di orizzonte, ma lo scoglio più difficile l'affronterà nella mattinata di giovedì a Roma, quando incontrerà proprio quel Nichi Vendola che lo sconfisse alle primarie nel 2005. Il Governatore e gli uomini che gli sono più vicini sanno che la parola primarie è tabù tanto per l'Udc quanto per l'Idv. E lo stesso Boccia non ha intenzione di correre alle primarie senza l'appoggio di tutta la coalizione che, salvo sorprese clamorose, non ci sarà.

Oggi è venuto a Bari anche Antonio Di Pietro per ribadire che il suo partito, l'Idv, non pone veti nei confronti di nessuno, neppure di Vendola, "basta che si faccia presto a scegliere il candidato del centrosinistra". Lunedì prossimo, tornerà riunirsi, si spera con maggiore successo, l'assemblea dei delegati pugliesi del Pd per decidere su Boccia. L'ultima volta, il 28 dicembre, si riunì per votare la candidatura di Emiliano. Fu una catastrofe.

 

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