«La prosecuzione dei trattamenti di sostegno vitale di Eluana Englaro non era legittima in quanto contrastante con la volontà espressa dai legali rappresentanti della paziente, nel ricorrere dei presupposti in cui tale volontà può essere espressa per conto dell'incapace». Questo scrive il Gip di Udine, Paolo Milocco, nel decreto con il quale dispone l'archiviazione del procedimento relativo alle indagini su Beppino Englaro e altri 13 persone per il reato di omicidio volontario per la morte di Eluana Englaro.

Il decesso di Eluana Englaro non è stato «conseguenza di pratiche diverse da quelle autorizzate e specificate nei provvedimenti giudiziari», ha affermato il Gip di Udine. Le pratiche «autorizzate e specificate nei provvedimenti giudiziari» sono state «oggetto di preventivi controlli operativi che, in un prudente e scrupoloso intento di massima trasparenza, erano stati predisposti dal tutore dall'equipe assistenzziale volontaria e che sono stati recepiti dalla struttura di ultimo ricovero». Sul punto, ha scritto il Gip, è stata svolta un'accurata consulenza tecnica che ha esaminato attentamente la documentazione sanitaria disponbiile e si è avvalsa dei risultati di specifica autopsia. «Sebbene il decorso sia stato più rapido di quanto previsto
- conclude il Gip - sulla base di tali dati medico-legali i consulenti hanno potuto escludere cause di morte di natura traumatica o tossica».

«Sono felice soprattutto per il dottor Amato De Monte e per gli altri volontari che si sono impegnati in questa vicenda senza avere alcun vantaggio», ha commentato Giuseppe Campeis, difensore di Beppino Englaro. Campeis - che ora attende di vedere gli atti della Procura per decidere eventuali azioni risarcitorie nei confronti di coloro che denunciarono il papà di Eluana e l'equipe che attuò il protocollo della Corte d'Appello di Milano per l'interruzione dell'alimentazione - ha ricordato come sia la magistratura amministrativa, sia quella civile, sia quella penale abbiano concordato sull'assoluta «attinenza al protocollo previsto nel processo che ha portato alla morte di Eluana» e di come «Englaro e tutta l'equipe medica abbiano sempre agito in base alla legge».

 

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