Come reagirebbe un cittadino italiano se invece dei canonici 30 minuti necessari per il rinnovo della carta d'identità dovesse aspettare otto ore?

E se invece dell'attesa media di trenta giorni per rinnovare il passaporto dovesse aspettarne 450, ovvero quasi un anno e mezzo? Difficile a dirsi, ma sicuramente male. D'altra parte è poco probabile che il suo dissenso si trasformerebbe in uno sciopero della fame.

Eppure è proprio quello che hanno fatto oltre 300 immigrati, che dal 13 dicembre continuano a protestare a Roma e in altre città italiane per denunciare i tempi di attesa in cui si trovano quasi un milione di stranieri che hanno richiesto il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno. Infatti, un immigrato regolarmente residente in Italia attende mediamente 289 giorni ovvero quasi dieci mesi – secondo la Cgil – per rinnovare il proprio permesso. Il Viminale alza addirittura la stima di attesa a 291 giorni: un'enormità se si considera che il Testo unico per l'immigrazione impone il limite di 20 giorni per il «rilascio, il rinnovo o la conversione» del permesso.

Alla richiesta di spiegazioni sui ritardi da parte del Sole 24 Ore, il dipartimento di Pubblica sicurezza del Viminale fa sapere che «in quest'ultimo anno è stata introdotta una procedura per portare a 45 giorni l'iter di rilascio e rinnovo dei permessi»: oltre il doppio, in ogni caso, rispetto a quanto previsto dalla legge. Invece, per quanto concerne gli arretrati, il ministero calcola che oltre il 50% delle questure completeranno lo smaltimento delle pratiche entro il 30 gennaio prossimo, mentre per le restanti ci vorranno ancora circa cento giorni a partire da questa settimana.

Gaouossou Ouattarà, rappresentante dei Radicali italiani e leader della protesta, spiega che lo sciopero non ha ancora sortito gli effetti sperati: «L'iniziativa prosegue perché dal Governo non è stato fatto nessun passo in avanti».

L'obiettivo degli scioperanti era un incontro con il ministro Maroni, ma per ora c'è stato solo un meeting con il prefetto Ronconi. Finora il principale interlocutore istituzionale dei manifestanti è stato il ministero della Funzione pubblica. «Il 4 gennaio ho incontrato la delegazione dei Radicali su indicazione del ministro Brunetta – racconta Antonio Naddeo, capo dipartimento della Funzione pubblica – visto che la protesta riguarda un procedimento amministrativo: ora stiamo lavorando a un coordinamento tra il nostro ministero, il Viminale, e il ministero del Lavoro». Infatti, l'iter di rinnovo si sostanzia in una procedura burocratica: inizia allo sportello delle Poste, dove l'immigrato consegna il kit compilato con i documenti necessari, il cui costo totale è di 72,12 euro. Da qui la richiesta passa al Centro servizi amministrativi delle Poste e poi al Cen, centro elaborazione nazionale di Napoli, per la pubblicazione del fascicolo elettronico sui sistemi a disposizione delle questure. Una volta superati i controlli, il documento passa all'istituto poligrafico Zecca dello Stato per la stampa in formato elettronico del titolo di soggiorno.

Il punto critico del processo di rinnovo è nel passaggio per le questure che rimangono così oberate dai procedimenti. «Per risolvere il problema bisogna innovare in due direzioni – afferma Pietro Soldini, dell'ufficio immigrazione della Cgil – i permessi di soggiorno devono durare 24 mesi come prevedeva la Turco-Napolitano e non un anno come prescrive la Bossi-Fini, e poi la titolarità per concedere il rinnovo del permesso di soggiorno deve passare agli enti locali». Intanto, Soldini e alcune associazioni di immigrati hanno pensato di ricorrere a una class action per ripristinare i tempi previsti dalla legge. «Siamo ancora intenzionati a proporre la class action – prosegue – contro i comportamenti delle istituzioni nei confronti degli immigrati. Anche se questa potenzialità è stata deturpata, perché oggi la normativa prevede solo il reintegro della situazione e non più la possibilità di un risarcimento da parte della Pa».

FILO DIRETTO
Permessi di soggiorno: tutti gli ostacoli per il rinnovo
Ritardi sul rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno?
Gli stranieri possono segnalare la propria esperienza a:
permessodisoggiorno@ilsole24ore.com



 

Shopping24