Pier Ferdinando Casini, prendendo atto della sconfitta alle primarie pugliesi del candidato democratico gradito all'Udc Francesco Boccia, spariglia nuovamente le carte e invita il Pdl a convergere sulla sua candidata Adriana Poli Bortone: «Battiamo insieme il governatore Vendola», dice. E Silvio Berlusconi, insoddisfatto della candidatura di Rocco Palese "imposta" dal ministro Raffaele Fitto in Puglia, sembra ci stia pensando seriamente. L'Udc va oltre e riapre il tavolo anche in Liguria, dove era quasi siglato l'accordo con il Pd sul nome di Claudio Burlando. Appoggio quasi certo al candidato Pdl Giuseppe Scopelliti anche in Calabria.

In queste ore è riunito l'ufficio di presidenza del Pdl, presente Berlusconi, per decidere il da farsi. Può darsi che in Puglia tutto rimanga com'è, con la corsa a tre Vendola Palese Poli Bortone, ma certo in pochi giorni il quadro politico appare cambiato.

Martedì la fotografia di Pier Luigi Bersani e Antonio Di Pietro che rilanciavano l'alleanza in 11 regioni su 13 («il progetto di alternativa a Berlusconi riparte da qui»), nel giro di poche ore il rimescolamento al tavolo delle alleanze per le regionali da parte di Casini il cui senso inequivocabile è il riavvicinamento dei centristi al Pdl e a Berlusconi. Vedremo l'esito del vertice di maggioranza convocato dal premier, ma al di là delle decisioni che verranno prese in merito alla Puglia sembra che un effetto importante le primarie vinte da Vendola lo abbiano già avuto. Per Bersani l'effetto più temuto: un Pd "ributtato" a sinistra, con i centristi volti a guardare verso il Pdl.

L'alleanza con l'Udc come strategia di lungo termine per costruire un centro-sinistra «riformista» e «alternativo» a Berlusconi resta, ha sottolineato lo stesso leader del Pd dopo la sconfitta in Puglia. Si va avanti, insomma. Ma per ora un po' più piano. E soprattutto bisognerà vedere che cosa farà nel frattempo Casini, dal momento che le alleanze si fanno almeno in due... Piccolo conforto per l'attuale dirigenza democratica il sondaggio Ipsos reso noto durante la trasmissione Ballarò su Rai3: il Pd al 29,5% e la fiducia nel segretario Pier Luigi Bersani al 53 per cento. Più alta di quella nel premier.

 

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